Riceviamo e pubblichiamo
A distanza di due mesi dal maxisequestro di beni nel litorale, il Consiglio di Stato dichiara in questi giorni che la società IPI, che attualmente ha in appalto la raccolta dei rifiuti a Nettuno, è interdetta in quanto in società con un’azienda permeabile all’attività mafiosa.
I fatti di cronaca e le sentenze che si susseguono non possono lasciarci indifferenti. Nettuno non deve essere terra di conquista per la criminalità organizzata e le istituzioni devono essere più che mai attive per contrastare chi vuole arricchirsi sulle spalle dei cittadini.
Sinistra per Nettuno chiede che questo tema sia prioritario nella attività della neonata giunta e che si crei al più presto il Tavolo Permanente per la Sicurezza e la Legalità composto da associazioni, forze dell’ordine ed amministratori comunali, necessario per monitorare e contrastare l’avanzata della criminalità nel territorio.
L’interdittiva dell’IPI deve farci riflettere anche su un altro tema importante: la privatizzazione dei servizi di pubblica utilità. La fantasiosa teoria per la quale il privato è meglio si scontra nuovamente con la realtà dei fatti. Per migliorare il servizio, abbassare i costi e soprattutto per tutelare i molti lavoratori dell’azienda di raccolta rifiuti, che nulla hanno a che fare con questa storia e che onestamente tutti i giorni offrono un servizio alla città, chiediamo un impegno all’amministrazione comunale per la ripubblicizzazione del servizio.
Sinistra per Nettuno