“Al San camillo di Roma dobbiamo fare spesso lunghe attese, se nel frattempo capita un’altra mergenza sanitaria al Riuniti di Anzio e Nettuno, in cui servono due anestesisti sarebbe un problema– spiega Luciano Graziani, sindacalista Fials e autista di ambulanze. La scorsa settimana per una consulenza neurochirurgica l’attesa è stata di 5 ore. “Il malato era grave – continua Graziani- e al San camillo ci hanno detto che doveva essere sottoposto a Tac- ma non ci è stato consentito di metterlo in un’altra barella. Poi dopo 5 ore senza avergli fatto ancora la TAC ci è stato detto di lasciarlo li nell’ospedale“. Il fatto increscioso portato all’attenzione da Antonella Mosca sul “Messaggero”, è stato anche segnalato alla Prefettura di Roma dallo stesso operatore sanitario, dato che con una barella in meno è rimasto bloccato il servizio trasporto malati dell’Ospedale Riuniti di Anzio e Nettuno.