Bonifici ai politici da parte di un’azienda locale, il Consigliere Porcelli chiede chiarimenti
Se vivessimo in un mondo perfetto i candidati Sindaci e i consiglieri comunali non dovrebbero accettare contributi elettorali da imprenditori locali e che comunque hanno o possono avere rapporti economici con il comune. Poiché non viviamo in un mondo perfetto, ci sono le leggi e gli opportuni controlli.
Con la circolare n. 1/2004 del Ministero dell’interno, dipartimento per gli affari interni e territoriali, direzione centrale per le autonomie, avente come oggetto “Codice Europeo di comportamento per gli eletti locali e regionali, elaborato dal Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa”, il nostro Paese ha ritenuto trovarvi un utile punto di riferimento in quanto indicativo degli standard comportamentali cui gli amministratori ed, in generale, gli eletti locali debbono ispirare la loro condotta nei rapporti con i cittadini, l’ente di appartenenza ed i mezzi di informazione.
A regolare invece tutto ciò che riguarda la disciplina della raccolta fondi è la Legge 10/12/93, n. 515, la quale dispone alla voce Obblighi del candidato che questi riporti i contributi e servizi provenienti da persone fisiche e se con un importo superiore ai 5000 euro siano obbligati alla autocertificazione.
E’ giusto accettare un contributo economico in campagna elettorale? Chiaramente maggiori sono gli introiti di una campagna elettorale, maggiori sono le possibilità di poter organizzare una propaganda efficace; ma accettare un contributo da un imprenditore che eroga servizi a favore di un ente o gli fornisce dei beni è lecito o non lo è? Limita la libertà di un amministratore accettare un bonifico dal titolare di un’azienda che opera nel territorio nel quale il politico opera?
L’accusa rivolta da un imprenditore locale al capogruppo in consiglio comunale del Pd, e cioè di aver percepito finanziamenti elettorali dalla sua azienda, ci ha fatto riflettere sul tema delle erogazioni di privati in campagna elettorale e ha dato luogo ad una serie di domande, le stesse elencate poc’anzi? E’ morale?
L’accusa nei confronti di Giovannini è giunta dopo che il consigliere Giovannini ha annunciato di volersi opporre ad un progetto presentato proprio dall’imprenditore che tre anni fa – stando a quello che avrebbe affermato l’imprenditore senza però mai essere smentito – avrebbe versato denaro al consigliere comunale.
Se Giovannini si fosse detto favorevole al progetto forse non avremmo mai saputo di questi finanziamenti, ma Giovanni si è detto contrario e ciò fa pensare ad una cosa: che – forse – mentre Giovanni si è dimenticato di quel finanziamento – quell’imprenditore glielo ha ricordato al momento opportuno, quando cioè gli sarebbe tornato utile.
Ragionare in questi termini, pur procedendo per ipotesi, è avvilente e ancora più avvilente è l’uso che taluni fanno di queste notizie di accuse, le quali vanno pur sempre dimostrate.
Mi rivolgo adesso ad Antonio Terra: Sindaco Lei può dirsi altrettanto sicuro e tranquillo per non aver percepito finanziamenti dall’imprenditore di cui si parla? Risulterebbe che lei abbia ricevuto un bonifico di 10mila euro da questo imprenditore: la notizia corrisponde al vero oppure si tratta di una fantasia?
Mi auguro che su questi argomenti si facciano i dovuti chiarimenti, poiché queste spaccature e questo clima “inquinato” che si sta creando nella politica locale getta pensanti ombre. Il risultato è quello di dividere i cittadini, mentre invece sarebbe necessaria unità verso un comune obiettivo.
Il consigliere comunale
Dott. ssa Carmen Porcelli