La tartaruga che il primo luglio aveva scelto le stupende e tranquille coste del poligono per nidificare, è stata sfortunata. Gli esperti appartenenti alla rete Tartalazio, coordinati dalla Stazione Zoologica Anton Dhorn di Napoli, valutato il protrarsi dei tempi di sviluppo e schiusa del nido, hanno proceduto inizialmente ad uno scavo esplorativo al fine di verificare l’eventuale presenza di piccoli in risalita, potenzialmente ostacolati da uova non schiuse. Successivamente, all’apertura del nido, non è stata rilevata alcuna vitalità dello stesso e tutte le uova risultavano compromesse da parassiti che avevano interrotto lo sviluppo. I campioni biologici prelevati verranno analizzati.
Al di là dell’ovvia delusione per il risultato finale, non infrequente in natura, è comunque da evidenziare l’interesse suscitato per un evento rarissimo a queste latitudini. Il personale ha partecipato attivamente, su base quasi esclusivamente volontaria, alle attività di monitoraggio del sito h24 per più di 10 giorni.