Il Gran Maestro Mario Augusto Petricca Giordani ha promosso recentemente a Nettuno un convegno dell’ Ordine Capitolare dei Cavalieri della Concordia, l’ordine cavalleresco guidato dallo stesso Gran Maestro. Fondato nel 1246 dal cattolico re di Spagna, S. Ferdinando III, per contrastare la forzata espansione dei mussulmani e portare la “concordia “ fra i contendenti, nel corso dei secoli, l‘Ordine dei Cavalieri della Concordia si diffuse dalla Spagna all’Impero Germanico e, successivamente, in Italia, dove, seppur silente negli ultimi 50 anni, si è risvegliato per virtù di uomini e donne di buona volontà che ne fanno parte e contribuiscono a diffondere intorno a sé, in Italia e all’estero, una cultura assetata di verità e di desiderio di ancorarsi alle solide radici dei valori cristiani, contro il declino delle ideologie politiche del nostro tempo e la crescente insicurezza socio-economica. Molta attenzione alla presenza del Circolo Santa Maria del Tempio della Concordia, patrocinato dall’Ordine. Sono stati nominati Terziari, durante il meeting di Nettuno, Piero Matarese, Massimo Pacelli, Roberto Moruzzi. Secondo i Cavalieri della Concordia, la cultura della dilatazione dell’ego e del consumismo sfrenato ha portato al culto di sterili valori materiali e all’ inseguimento di sogni vani quali l’apparire a scapito dell’essere e alla mancanza di presa di coscienza dei veri valori umani di responsabilità, fratellanza, solidarietà e tolleranza tra i popoli. I Cavalieri della Concordia promuovono, dunque, la diffusione di una cultura d’amore universale, aperta al dialogo, alla misericordia, al perdono. Non c’è pace senza perdono!, I presenti hanno posto l’accento su come le radici degli antichi valori cristiani possano rappresentare, per l’umanità, una solida ancora a cui aggrapparsi, contro le vanità del nostro tempo. Per loro le istituzioni sane, come l’Ordine della Concordia, diffondono, con la forza del pensiero e dell’azione costruttiva, i veri valori e rimettono l’uomo al centro dell’universo con tutta la sua umanità e libertà, per concretizzare obiettivi di dignità morale e lavorativa, di tolleranza e sussidiarietà.