Ancora polemiche sulla commissione Trasparenza di ieri a Nettuno.
Ad intervenire, dopo che Carlo Eufemi ha abbandonato l’aula, è il consigliere Maria Antonietta Caponi. “Un consigliere comunale nell’esercizio delle sue funzioni a servizio della trasparenza e a garanzia dei cittadini non può essere messo alla porta per nessuna ragione .
Purtroppo questo è quello che è capitato martedì 4 ottobre all’apertura della Commissione Trasparenza a cui volevamo assistere nell’esercizio del nostro mandato di consiglieri comunali.
La trasparenza fa paura e bisogna essere preparati a gestirla non solo a parole “strillate” da un palco al proprio popolo acclamante . La trasparenza deve essere usata nei fatti e qui si complica il tutto .
La paura di scoprire le carte di renderle appunto trasparenti fa inciampare, e di brutto, anche chi dei regolamenti ne ha fatto la propria ragione di vittoria elettorale . Tutto però cade inesorabilmente quando c’è da difendere ad ogni costo qualcosa che stride proprio con quei regolamenti . Non curandosi di calpestare diritti fondamentali come quello proprio del consigliere comunale di ricevere tutte “ le informazioni utili all’espletamento del proprio mandato essendo tenuti al segreto nei casi specificamente determinati dalla legge “ ( art 43 del TUEL ), adducendo ragioni improbabili gestite da un altro regolamento, quello per le Commissioni Consiliari Permanenti ( Delibera di adozione c.c. n. 13 del 28/07/2016) art 7 Pubblicità delle Riunioni .
Una caduta di stile dettata dalla paura del confronto o più semplicemente dall’arroganza del potere.
Richiederò formalmente una spiegazione sull’accaduto riservandomi di istituire la relativa denuncia agli organi superiori di controllo”.