Riceviamo e pubblichiamo
Anziodiva, sabato 1 ottobre ha partecipato all’incontro tenutosi presso “la capannina” di Lavinio a seguito dell’invito pervenuto dai rappresentanti dell’associazione fare verde.
L’incontro si è tenuto in un clima di cordiale collaborazione inerente il tema degli impianti di produzione a biogas che dovrebbero nascere sul territorio. In particolare si è parlato della prossima conferenza dei servizi, la seconda ed ultima riguardante la centrale che dovrebbe nascere in località padiglione. Tale conferenza, su richiesta della società proponente, è stata, nelle ultime ore rinviata a data da destinarsi, si legge nella lettera inviataci: “il rinvio viene richiesto al fine di poter effettuare la procedura di Valutazione di Incidenza fino all’acquisizione del parere del competente ufficio regionale.”
“Ci sentiamo di ringraziare Fare Verde per aver avuto l’idea di portare in conferenza dei servizi un’azione coordinata. Ciò lo riteniamo indispensabile per dare forza ad una giusta protesta tesa a salvaguardare tutto il territorio da un attacco che sembra essere solo all’inizio”.
Anziodiva è stata la prima realtà ad avere dei forti dubbi sulle procedure e sulle modalità che hanno portato la società richiedente ad avere le autorizzazioni necessarie per la costruzione dell’impianto. “Abbiamo messo nero su bianco 33 punti grazie ai quali la Regione ha posto un momentaneo fermo chiedendo all’azienda proponente degli approfondimenti.”
“Abbiamo convintamente partecipato, non solo fisicamente ma anche condividendo i documenti prodotti, alla manifestazione tenutasi in Anzio il 9 Luglio scorso, organizzata dal comitato Anzio No Biogas. Questo incontro lo riteniamo il naturale proseguimento di quel momento di aggregazione che riuscì a superare blocchi ideologici o interessi di altra natura.”
“Riteniamo, infine, che quando le varie realtà di un territorio debbano combattere battaglie a difesa dello stesso, se l’obbiettivo finale è comune, non ci si debba perdere in chiacchiere e non si debba cedere alla tentazione di farsi la guerra l’un l’altro dato che ciò equivarrebbe al metter a disposizione dell’avversario di turno armi potentissime”.
Ass. Anziodiva