Lettera aperta al sindaco di Anzio, parla il Comitato per Lavinio

Riceviamo tra le lettere

14063906_292201931151224_1029744646078652211_n“Signor Sindaco,
Dal grado di partecipazione che Lei sta manifestando rispetto al gravissimo problema dei rifiuti ad Anzio sembra proprio che Le stia sfuggendo il senso di quello che accade, dell’entità dei fatti e del disagio che, da molto tempo ormai, la situazione sta provocando ai cittadini del Comune. Forse il Suo modo di amministrare la cosa pubblica o il modo contorto di far politica ad Anzio Le impediscono di vedere una grave realtà che è sotto gli occhi di tutti e cioè quella di un sistema che la Sua Amministrazione non riesce assolutamente a gestire. Il Comitato per Lavinio, unico in zona al di fuori di ogni logica di parte, combatte da tanti anni la battaglia per un territorio migliore e lo fa percorrendo tutte le strade possibili: da quella della leale collaborazione con l’Amministrazione a quella del contrasto più duro e, nel caso dei rifiuti, dal progetto di partecipazione chiamato Clean, alla presentazione di una denuncia all’A.G. per possibile reato di omissione di servizio essenziale. Che resta ai cittadini contro una situazione così grave? Anzio e le periferie in particolare sono inondate di rifiuti; Lavinio, che la nostra Associazione controlla in permanenza, è una grande pattumiera a cielo aperto. Il giorno 3 ottobre, durante un giro di ispezione del quartiere, alcuni cittadini ci hanno indicato un fatto gravissimo: dei dipendenti della ditta Camassa immettevano in un compattatore, mescolandole, le varie frazioni differenziate. Questo fatto è stato verificato da chi scrive. Questo meccanismo comporta l’annullamento del lavoro di separazione e quindi, per i rifiuti così raccolti, uno spreco programmato e realizzato di danaro pubblico: è noto, infatti, che il trattamento di materiale differenziato costa circa un terzo di quello indifferenziato. Questo significa far pagare ai cittadini tre volte quanto sarebbe logico pagare. Si tratta di un fatto scandaloso che viene reiterato senza che chi dovrebbe controllare intervenga. Un fatto come questo, che provocherebbe l’immediata reazione di qualsiasi amministratore pubblico, sono certo non turberà i Suoi sonni tranquilli. La raccolta dei rifiuti è il più importante e costoso dei servizi prestati dal Comune di Anzio, servizio del quale il Sindaco resta, per legge e prassi, il responsabile finale ed esclusivo. “Alla politica spetta la responsabilità dell’indirizzo e del controllo”, “la direttiva del Sindaco è legge” sono Sue parole durante il recente Consiglio Comunale con cui ha di fatto ribadito la Sua responsabilità per come viene gestito il servizio dei rifiuti in Anzio. Responsabilità che Lei ha inteso confermare, nella stessa occasione, con la frase riferita al Dirigente responsabile della gestione del Servizio “fino a che (il Dirigente n.d.r.) sta bene al sottoscritto non si discute”. Si stava parlando di un dirigente che l’Assessore, a cui Lei ha dato la delega dell’Ambiente, aveva pochi minuti prima richiesto a gran voce di licenziare per incapacità. Che valore ha la delega che Lei ha dato al Suo Assessore se allo stesso Lei impone, in modo piuttosto arrogante, un responsabile tecnico-amministrativo (URP) che l’Assessore dovrebbe “indirizzare e controllare” e del quale egli non ha la minima stima e vorrebbe licenziare? Se questa incongruenza non La turba allora vuol dire che non Le sta a cuore la risoluzione del problema. Il servizio dei rifiuti di una cittadina con le caratteristiche di Anzio è un sistema di media difficoltà che viene risolto in cento altri comuni simili abitati da Italiani, della stessa razza di quelli che abitano nel nostro Comune. Resta una considerazione ineludibile: il servizio della raccolta dei rifiuti non potrà mai avere un’ attuazione efficiente senza il coinvolgimento attivo degli utenti. Le decisioni di gestione che vengono prese sono troppo spesso errate e non riescono nemmeno a servire da palliativo: ultima quella dell’incremento delle bonifiche stradali; fatto gravissimo, se non affiancato da una forte azione di controllo nelle case per ridurre i rifiuti abbandonati, che equivale a sottoscrivere ed avallare il fallimento del modo di gestire il sistema. Altra decisione inutile, costosa e ridicola è quella dell’istituzione di telecamere per eliminare un malfunzionamento generalizzato come questo; basterebbe informarsi da coloro che hanno già sperimentato tali strumenti senza risultato apprezzabile. Quindi, Signor Sindaco molti cittadini e noi tra questi, si aspettano ora che Lei dia seguito coerente alle Sue parole e revochi la delega dell’Ambiente all’Assessore a cui l’ha data e, insieme al Suo intoccabile Dirigente, Lei risolva direttamente il problema dei rifiuti ad Anzio e ridia un minimo di decoro a questo territorio. L’alternativa resta quella che Lei prenda la decisione di dare la responsabilità del Servizio ad un manager qualificato capace di svolgerlo con risultati apprezzabili.

Sergio Franchi