Dopo l’esposto di Legambiente, la Regione Lazio chiede al Comune di Anzio di non procedere al rilascio di titoli edilizi
di Claudio Pelagallo
Si è tenuta ieri presso l’Hotel Garda di Anzio la conferenza del “Comitato del verde della Vignarola”, la grande area verde davanti alla Riserva Naturale di Tor Caldara oggetto del tentativo di edificazione. La novità è la lettera che la Regione Lazio ha inviato, dopo l’esposto di Legambiente, al Comune di Anzio, con la quale chiede “chiarimenti sullo stato delle procedure intraprese con l’adozione della “Variante riserva Puccini”…….nel contempo si richiede di non procedere a rilascio di titoli edilizi discendenti da possibili errate procedure di definizione della variante”
L’intervento del Comitato
“Breve cronistoria dell’iter di approvazione del “Piano Urbanistico Attuativo assistito da Convenzione” relativo alla Riserva Puccini (Vignarola) e dell’attività del “Comitato per la tutela del verde della Vignarola”.
La vicenda relativa all’edificazione di circa 200.000 mc di edilizia alberghiera nella Riserva Puccini meglio conosciuta come “Vignarola”, ha inizio con l’adozione da parte del Comune di Anzio, con delibera di giunta n.110 del 18/11/2015, di un Piano Attuativo su detta area.
Tale volumetria derivava dall’accoglimento dell’osservazione al P.R.G. n.147 presentata dalla proprietà Puccini, la cui ubicazione veniva individuata nelle tavole di P.R.G. con un triangolo a strisce rosse di circa dieci ettari adiacente l’abitato di Lavinio Mare, confinante con la via Ardeatina, con la struttura S. Giuseppe e la restante proprietà.
Secondo l’interpretazione delle norme e dei grafici da parte dell’Amm.ne comunale, l’intera area di oltre 72 ettari viene considerata un unico comprensorio soggetto a Piano attuativo e in base a tale interpretazione le volumetrie, previste dal P.R.G. nel triangolo a strisce rosse, vengono ridistribuite sull’intera area di 72 ettari.
Va evidenziato che la proprietà Puccini al netto del triangolo a strisce rosse è destinata dal P.R.G. a verde pubblico.
Inoltre il Piano Particolareggiato di iniziativa pubblica previsto in sede di approvazione del P.R.G. viene sostituito da un Piano Attuativo di iniziativa privata che l’Amministrazione comunale fa proprio. Tale piano viene approvato dall’Amm.ne comunale in base all’art.1bis della legge regionale n.36/’87 che prevede un iter semplificato per i piani non in variante.
In realtà lo spostamento delle cubature dal triangolo a strisce rosse individuato dal P.R.G. e la loro ridistribuzione sull’intera area di 72 ettari con quattro borghetti autonomi e distinti si prefigura come una variante di P.R.G. a tutti gli effetti.
Il comitato è nato pertanto per contrastare tali irregolarità urbanistiche a cominciare dall’iter di approvazione individuato erroneamente dalla Giunta e per creare le condizioni per un confronto in CONSIGLIO COMUNALE e con le associazioni interessate.
A causa della delibera di Giunta di adozione del Piano Attuativo dell’Amm.ne il comitato promuoveva il ricorso al Tar per l’annullamento di tale atto, presentato in data 20/01/2016 a firma di Legambiente nazionale
Per le spese relative al ricorso è stata avviata da parte del Comitato una sottoscrizione pubblica attraverso tavoli di informazione e raccolta firme che hanno riscosso un successo eccezionale anche dal punto di vista economico che ha permesso l’intera copertura delle spese legali.
La raccolta dei fondi è servita anche a coprire le spese di pubblicazione di un opuscolo (fiaba per bambini) appositamente scritto e ispirato alle problematiche della Vignarola.
L’azione del Comitato si è sostanziata anche in contatti con le Amministrazioni interessate, in particolar modo con l’Assessorato all’Urbanistica della regione Lazio cui è stato inoltrato in data 04/02/2016 un esposto, a firma del Comitato e di Legambiente Anzio-Nettuno, teso ad evidenziare le irregolarità tecnico-normative dell’iter di adozione del Piano attuativo.
In data 4/10/2016 La Regione Lazio, Direzione Regionale Territorio -Area Vigilanza urbanistico-edilizia- inviava al Comune di Anzio una nota relativa a tale esposto in cui venivano evidenziate le seguenti incongruenze:
• non applicabilità dell’art.1bis per l’approvazione del Piano Attuativo che rientrerebbe nei casi previsti dall’art.4 della L.R. 36/’87 (piano in variante al P.R.G.)
• mancato invio della documentazione completa alla Regione.
• contrasto tra piano attuativo e P.R.G. (tavola 10 relativa al calcolo degli standard)che prevede l’insediamento di 20.000 mq. di strutture alberghiere e non 60.000 mq. previsti nel piano adottato.
In base a tali rilievi veniva richiesta la sospensione del rilascio di eventuali titoli abilitativi.
Alla luce degli elementi di novità intervenuti (in particolar modo la citata nota regionale) sembrerebbe opportuno, da parte dell’Amm.ne comunale, il ritiro della delibera di Giunta n.110 del 18/11/2015 e la conseguente apertura dell’auspicato confronto in CONSIGLIO COMUNALE e all’esterno con le associazioni e comitati per individuare una soluzione adeguata, nel rispetto delle norme e dell’esigenza di tutelare un bene di enorme valore paesaggistico.
Da notizie acquisite per le vie brevi l’Amministrazione intende proseguire con la pubblicazione del piano per arrivare all’approvazione definitiva dello stesso secondo l’iter già avviato in base all’art.1bis della L.R. n.36/’87.
E’ pertanto necessario continuare nell’azione di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza per impedire uno scempio che comprometterebbe definitivamente la possibilità di realizzare un vero parco nell’area Puccini come peraltro previsto dal P.R.G.
Il Comitato fornirà il supporto tecnico necessario a quanti vorranno formulare una osservazione in opposizione, nei termini di legge, al Piano Attuativo quando sarà pubblicato“.
La Lettera che la Regione Lazio ha inviato al Comune di Anzio