“Quello a cui assisto in questi ultimi giorni, non ha più nulla a che fare con la Politica con la “P” maiuscola. Questo è il mio parere riguardo al servizio televisivo sulla situazione di Anzio del Tg La7, all’intervista del giornalista Del Giaccio, all’intervento della senatrice 5 Stelle Elena Fattori e di tutti i commenti conseguenti”. A parlare è il consigliere comunale M5S Cristoforo Tontini. “Le richieste per l’intervento di una commissione d’accesso ne sono state presentate diverse e chi le ha presentate sicuramente avrà avuto delle valide motivazioni e sopratutto il diritto di farle. Da lì poi ci sono le diverse prese di posizione di tutte le parti chiamate in causa. La Stampa deve fare il suo dovere, denunciare tutto, far conoscere i fatti ai cittadini.
Il Sindaco ha avuto il suo sussulto, chiaro, come lui dice, dopo tanti anni di attività politica senza mai una pecca giudiziaria ritrovarsi ad essere accusato di dirigere un’amministrazione in odore di mafia è un gran dolore, sopratutto a fine carriera. Questo però non giustifica il fatto di poter appellare “imbecilli” coloro che hanno elaborato l’interrogazione, che a loro volta hanno svolto il proprio dovere. L’unica maniera per tacitare tutto questo è fare quello che fino ad oggi non ha fatto, dare una svolta a questa amministrazione che ormai fa acqua da tutte le parti. Per quanto riguarda le commissioni d’accesso, se si ha la coscienza a posto, sicuramente non c’è nulla da temere. L’accusa che il Sindaco fa, alzare tutto questo polverone per fini elettorali, è disarmante. Personalmente preferirei vincere per meriti e non perché c’è stato il commissariamento del comune. Preferirei che la scelta dei cittadini sia per fiducia e non perché non ha altre scelte. Auspicherei però che la coerenza sia di tutti. Solo per rammentare a chi oggi è attore principale in questa faccenda, che in occasione dell’aggressione del comitato per la tutela della pineta di Lido dei Pini si presentò alle istituzioni la stessa problematica, ma in quell’occasione questi attori ne presero le distanze. Evidentemente c’è un orologio che suggerisce quando e dove la legalità entra in funzione, la legalità è sempre ed ovunque. Concludendo mi auguro che ognuno faccia il proprio dovere, sempre, nel rispetto dei propri ruoli, anche chi è preposto a dare risposte giuridiche”.