Arrestato anche l’ex sindaco Di Giorgi. Per tutti è scattata l’accusa di associazione a delinquere, falso ideologico, truffa aggravata ai danni dello Stato
I Carabinieri del comando provinciale di Latina hanno eseguito 16 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di politici ex amministratori, funzionari e dirigenti del Comune di Latina, oltre a imprenditori. Secondo la procura della Repubblica di Latina, si sono verificate gravi “irregolarità nella gestione della cosa pubblica” ed era stato messo in piedi un sistema in cui il “comparto dirigenziale del comune di Latina violava le regole per favorire alcuni imprenditori”. Tra gli esempi citati in conferenza stampa c’è il caso dell’aria condizionata: in seguito alla rottura dell’impianto nello stadio del Latina Calcio, alcuni amministratori del Comune, secondo l’accusa, si sono adoperati per far rimuovere una parte del condizionatore dell’ospedale pubblico e farla installare nella struttura sportiva.
Per favorire la società, dal 2011 al 2014 sono stare realizzate una serie di opere, quali l’ampliamento dello stadio di calcio comunale e il rifacimento di un campo destinato agli allenamenti della squadra, utilizzando procedure irregolari e traendo indebitamente dalle casse comunali oltre 1.200.000 euro. Per l’ampliamento della Tribuna est dello stadio comunale Francioni il Comune non solo ha speso 444.000 euro di denaro pubblico, benché tali lavori, non indispensabili, spettassero alla società concessionaria, ma ha anche commesso violazioni urbanistiche in quanto l’area in esame era stata dichiarata inedificabile. Ma questo è solo uno dei filoni dell’inchiesta sono infatti 152 appalti assegnati eludendo le gare ad evidenza pubblica,
In carcere sono finiti, tra gli altri, l’ex sindaco di Latina ed ex consigliere regionale, esponente di Fratelli d’Italia, Giovanni Di Giorgi, e l’ex assessore comunale all’urbanistica ed esponente di Forza Italia Giuseppe Di Rubbo, mentre l’autorizzazione a procedere è stata chiesta per il deputato Pasquale Maietta, anche lui di Fratelli d’Italia, di cui alla Camera è tesoriere, e presidente del Latina Calcio, che milita in serie B. Un’inchiesta articolata su tre filoni d’indagine, quello degli appalti senza gara, quello dei favori alla società di calcio e quello degli illeciti sul fronte dell’urbanistica, partita dopo un’interrogazione parlamentare presentata dal senatore pontino Giuseppe Vacciano, ex Movimento5Stelle, che avanzava dubbi sulla concessione della piscina comunale. Ne è venuto fuori un sistema bollato dagli inquirenti come criminale, andato avanti dal 2009 al 2015, quando il potere del centrodestra a Latina era massimo, interrotto soltanto dalla caduta della giunta di Giorgi, proprio sotto i colpi delle inchieste, e l’arrivo a Palazzo del commissario prefettizio Giacomo Barbato, a cui poi è seguita a giugno l’elezione a sindaco del civico Damiano Coletta. “Abbiamo scoperto un sistema di illegalità diffusa – ha dichiarato in conferenza stampa il procuratore capo di Latina, Andrea De Gasperis – con ben 152 appalti assegnati eludendo la gara ad evidenza pubblica, per un valore di 2,4 milioni di euro. Una vicenda che ora segnaleremo anche alla Corte dei Conti e all’Anticorruzione”. Illeciti andati avanti dunque per anni, per favorire sempre gli stessi imprenditori, quelli legati ai politici, e a cui hanno partecipato attivamente una serie di funzionari comunali. “Siamo arrivati al punto che per far funzionare i condizionatori dello stadio le schede venivano tolte all’ospedale e che per un campo di calcio l’allaccio all’energia elettrica è stato compiuto abusivamente”, ha aggiunto il comandante del Nucleo investigativo del comando provinciale dell’Arma, il maggiore Paolo Befera.
“Gli esiti della complessiva attività di indagine – precisa il gip del Tribunale di Latina, Mara Mattioli, nell’ordinanza di custodia cautelare emessa – mettono in evidenza l’esistenza nel Comune di Latina di un collaudato sistema criminale, radicato nei vertici politico- amministrativi, incentrato sulla rigorosa applicazione di logiche affaristiche e clientelari in diversi settori, per realizzare profitti e vantaggi ingiusti a imprenditori legati ai pubblici amministratori ovvero per assicurare voti a sé o ad altri in occasione di competizioni elettorali o per ottenere posti dirigenziali o conferme delle nomine già avute, ossia una gestione della cosa pubblica per fini esclusivamente privati, con ingenti e irreversibili danni all’economia e al territorio del Comune di Latina”.