Non voglio annoverarmi tra i giuristi da bar, quindi pubblico qui la sentenza sulla vicenda di Bartolomeo Schioppa, l’ex dirigente della polizia locale al quale il Comune deve 52.000 euro più interessi. A seguire, invece, il comunicato– non comparso sul sito, ma diffuso dall’ufficio comunicazione e presente sul profilo facebook del sindaco – con il quale il legale che ha assistito l’ente dice che è andata bene.
Ciascuno potrà farsi un’idea, il discorso è altro. Schioppa è arrivato ad Anzio per una precisa scelta politica. Si sapeva – era noto al sindaco, Luciano Bruschini e a quanti si sono occupati del caso – dei problemi con la giustizia, ma anche del fatto che ovunque non si era lasciato bene con le amministrazioni. Legittimo, sia chiaro, ma quando scegli devi mettere in conto tutto. L’impressione, invece, è che a un certo punto si è cercato di mettere “pezze“.
Tra le tante convocazioni ricevute c’è a mio carico quella per un procedimento disciplinare, intentato dal Comune contro Schioppa. Ne parlo perché la vicenda è chiusa e perché andai a quell’incontro – da testimone – con l’articolo scritto all’arrivo del dirigente, intervistato per il Granchio nell’allora stanza del sindaco, alla presenza di Luciano Bruschini. Feci una domanda precisa a Schioppa, relativa alle sue pendenze. Ebbene in quel procedimento lo accusavano di non saperlo o non averlo reso noto, quando in realtà lo sapevano anche i sassi.
Ecco perché, al di là delle ragioni, di una sentenza passata in giudicato per corruzione nei confronti dell’ex dirigente, di un licenziamento tutto da verificare che la neo segretaria si è sbrigata a fare e che è stato depositato in corso di causa quando ormai i giochi erano fatti, la vicenda di Schioppa è l’emblema di come (non) funziona questa amministrazione.
Prima scegli o ti fanno scegliere, sei certo del “buon lavoro” che farà il comandante, poi finisce come stiamo vedendo in questi giorni. L’unica certezza? I cittadini che pagano….
Fonte http:// giovannidelgiaccio.wordpress.com/