Udienza ieri, presso il tribunale di Latina, ascoltati i testimoni del tragico incidente avvenuto il giorno di Santo Stefano del 2013
Ieri presso il Tribunale di Latina si è tenuta l’udienza nell’ambito del processo per la morte della piccola Stella Manzi deceduta a causa di un incidente avvenuto il 26 dicembre sulla via Nettunense all’altezza di Campo di Carne. A processo il giovane Daniel Domnar, il ragazzo di nazionalità rumena che alla guida di un’auto rubata, senza patente e sotto effetto di alcol e droga, investì l’auto in cui viaggiava la piccola Stella Manzi, 9 anni, che morì il giorno dopo all’Ospedale Bambin Gesù di Roma (la mamma e i tre fratelli maggiori della piccola rimasero gravemente feriti). La donna che guidava, abita nel quartiere romano di Capannelle, insieme al marito e alle due bambine, quella sera stava riportando a casa a Nettuno i due nipoti di 20 e 22 una ragazza e un ragazzo che abitano a Nettuno. Ieri la deposizione del capo della Polizia Stradale di Albano che effettuò materialmente i rilievi del terribile incidente, sono stati ascoltati anche i due fratelli della bambina e la madre che ha ricostruito i momenti della tragedia.
Ruolo importante anche quello del medico legale, incaricato dal tribunale, che è chiamato a rispondere alla domanda sulla causa della morte di Stella Manzi. Sulla correlazione tra l’urto frontale tra i due veicoli e il decesso. Fondamentale questa consulenza per chiarire il nesso causale tra incidente e decesso. Ed è anche per questo che la difesa dell’imputato ha chiesto, alla madre e i fratellastri della bambina, sulla questione delle cinture di sicurezza e la presenza o meno del seggiolino per bambini. Il giudice punta a non far scadere i termini della custodia cautelare. Daniel Domnar potrebbe essere, infatti, scarcerato il prossimo 9 febbraio, e come successo in passato potrebbe far perdere nuovamente le proprie tracce.