I carabinieri della Stazione di Anzio al termine di attività investigativa hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri un uomo ed una donna, entrambi di Anzio, il primo con precedenti penali, ritenuti responsabili di truffa e furto aggravato. I Carabinieri nel corso delle indagini accertavano che la coppia nei mesi di dicembre 2011 e gennaio 2012 aveva messo a segno almeno dieci colpi di quella che in gergo viene definita la “Truffa dello specchietto”. Attraverso alcune testimonianze raccolte si ricostruiva il loro “modus operandi” che consisteva nell’affiancare a bordo della propria Opel corsa autoveicoli guidati per lo più da persone anziane, simulando un sinistro stradale consistente nella rottura dello specchietto laterale, riuscendo, in diverse circostanze, a farsi corrispondere ingiustamente la somma di euro 30 o 50 dai malcapitati per non dare corso alla denuncia del sinistro. I due, ovviamente, adescavano con attenzione le vittime prediligendo persone anziane o donne da sole e nella loro condotta si guardavano bene dall’avanzare minacce ritorsive o nell’agire con violenza, limitandosi a trovare quasi sempre un accordo bonario, accontentandosi magari anche di una somma esigua, e desistendo invece laddove si rendevano conto dell’ostruzionismo delle vittime. In alcuni casi è stato riscontrato che i due, approfittando di un attimo di distrazione dei malcapitati, asportavano borse o portafogli rendendosi responsabili anche di furto con destrezza. Grazie alle numerose denunce presentate ed alle testimonianze raccolte i militari della Stazione di Anzio riconoscevano senza ombra di dubbio i due truffatori, accertando anche, a conferma dell’impianto investigativo, che l’autovettura in loro uso aveva effettivamente lo specchietto laterale già rotto. Le indagini, che si sono concentrate nel comune di Anzio dove si sono verificati gran parte degli episodi, sono comunque ancora in corso per accertare l’esistenza di altri colpi dello stesso tipo messi a segno dai due truffatori; l’auspicio è che altre persone, vittime di tali eventi, possano dopo tale notizia presentarsi presso i vari comandi dell’Arma per denunciare la truffa patita.