L’8 marzo ci sarà una mobilitazione delle donne che coinvolgerà 40 Paesi del mondo e a cui parteciperanno milioni di donne
Una giornata di vera lotta per la dignità delle donne. Dignità che vuol dire prima di tutto lavoro, parità salariale, contro la violenza e contro il sessismo. L’8 marzo si fermeranno lavoratrici precarie, dipendenti, autonome e disoccupate e si stanno organizzando diversi scioperi e assemblee nelle strutture sanitarie, nelle aziende, nelle università e nelle scuole grazie alla copertura sindacale per 24 h, nei settori pubblico e privato, di Cgil Flc e delle organizzazioni sindacali di base (Cobas, Usb, Slai, Cobas, Usi, Sgb). Se nel luogo di lavoro non ci sono le organizzazioni che hanno indetto lo sciopero e se non siete iscritte a un sindacato, è possibile scioperare. Come? Basta leggere il Vademecum.
La Cgil ha inviato una lettera a Non una di meno: “L’8 marzo parteciperemo a tutte le iniziative che si svolgeranno nei territori, insieme ai tanti soggetti che si mobilitano e, dove possibile, saremo promotrici di iniziative – dalle assemblee alle manifestazioni, fino allo sciopero – che siamo pronte a proclamare in ogni luogo di lavoro in cui se ne verifichino le condizioni e il consenso delle delegate e delle lavoratrici ad attuarlo. Non ci sfugge il valore simbolico dello slogan ‘Se le nostre vite non valgono, noi ci fermiamo!‘, come non ci sfugge il valore di una mobilitazione che assume caratteristiche globali. Siamo parte di questo movimento con la nostra elaborazione, le nostre relazioni, la voglia di continuo confronto e allargamento del movimento”.
In Italia lo sciopero è indetto da #nonunadimeno la grande rete femminista che ha organizzato la manifestazione del 24 novembre 2016, quando un milione di donne scesero in piazza a Roma in un immenso corteo contro il femminicidio. Ma la cosa più interessante è che allo sciopero delle donne parteciperanno anche i Centri Antiviolenza della rete “D.i.Re”, che ne rappresenta 77 sparsi su tutto il territorio nazionale. Sappiamo che oggi i Centri Antiviolenza rappresentano l’unico e solo approdo per le donne maltrattate, perseguitate e torturate dai maschi.