Una buona accoglienza quella che ha riservato la platea dei lettori che ha affollato la sala degustazioni della “Cantina Bacco” di via Eschieto 1 a Nettuno, il pomeriggio del 16 marzo, per assistere alla presentazione ( nell’ambito della rassegna “Per Bacco che Libro!” organizzata dalla associazione culturale 00042, in sinergia con la Cantina sociale nettunese, la scuola di chitarra classica di Antonio D’Augello e www.socialwebradio.com )di “Lettera a un mare per una società aperta” di Ilaria Guidantoni, nota scrittrice, giornalista e blogger fiorentina che della sua passione per il Maghreb ne ha fatto una ragione di vita e anche una professione, in qualche modo.
Ad accompagnare nella sua illustrazione la giornalista toscana, Angelo Pugliese, giornalista pubblicista neroniano e Giovanni Del Giaccio, illustre firma anziate del “Messaggero”. I due moderatori, hanno posto diverse domande alla scrittrice, imperniate molto sulla Tunisia, paese oramai di adozione della Guidantoni, ma in particolare hanno cercato di comprendere meglio il senso di cittadinanza “mediterranea” che la narratrice di Firenze ha espresso nel suo libro.
Per la Guidantoni, esiste una legge della attrazione che lega le due sponde del Mare Mediterraneo, quella che spinge gli abitanti di una a cercare fin dagli albori della civiltà, di conoscere, di immaginare coloro che si trovano dall’altra sponda e che porta i popoli mediterranei a ragionare, a percepire la realtà in una modalità comune, anche se molto inconscia.
Molto interessante nel filo narrativo che ha caratterizzato la presentazione di Ilaria Guidantoni, nel racconto della Tunisia di oggi, la scelta da parte della Guidantoni, di raccontare una serie di aneddoti accaduti in Tunisia e in particolar modo la difficile situazione di coesistenza tra tunisini stanziali nel loro territorio dai tempi dell’indipendenza e i profughi libici in fuga dalla Guerra civile in corso da oramai 5 anni, dopo la caduta di Gheddaffi.
Anche questa presentazione si è conclusa con la degustazione dell’enologo della Cantina Bacco e con l’esibizione di un giovane allievo della scuola di chitarra classica di Antonio D’Augello, Federico Cirulli.
Un “gran finale” degno di nota.