All’attenzione dei sindaci dell’Ato4 lo studio di fattibilità dell’Anea: diritto di prelazione o recesso dal contratto
Ripubblicizzare l’acqua, la strada è lunga e complicata ma ci sono tutti gli elementi per farlo. Dopo il parere legale sulla vicenda Acea Idrolatina predisposto dal prof. Alberto Lucarelli, sul tavolo dei sindaci pontini e di Anzio e Nettuno è arrivato il documento prodotto dall’Anea, l’Associazione Nazionale delle Autorità d’ambito che ha fornito uno studio di fattibilità per l’acquisizione delle quote parte del socio pubblico e dunque per la ripubblicizzazione del servizio idrico che gestische l’acqua in provincia di Latina ed un pezzetto della Provincia di Roma . La relazione ricostruisce in breve la normativa in materia, fino ad indicare le strade percorribili per raggiungere l’obiettivo. A livello normativo non ci sono ostacoli all’acquisizione delle quote private da parte dei Comuni dell’Ato4. L’esperto ipotizza due possibili strade: l’esercizio del diritto di prelazione, con questa ipotesi di Comuni diventerebbero proprietari dell’intero pacchetto azionario di Acqualatina, creando una società in house, prendendo però in considerazione le implicazioni economiche di tale scelta. Oppure il recesso come previsto dall’articolo 35 della Convenzione di gestione, questa seconda ipotesi prevista nello studio di fattibilità non sembra la più conveniente dal punto di vista economico per i Comuni dell’ATO 4. La convenzione in essere prevede il pagamento da parte dei Comuni al gestore di una somma commisurata ai soli investimenti non ammortizzati e non invece il mancato guadagno. In ogni caso il pagamento dell’indennizzo è condizione necessaria per il subentro del nuovo al vecchio di gestore idrico. Dell’argomento i sindaci ne discuteranno il 4 aprile prossimo in Conferenza dei Sindaci dell’Ato4.