Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato per Lavinio
Ma voi credete che l’Assessore Placidi ci provi gusto a vedere le strade piene di rifiuti ed i cittadini infuriati? Certamente no, anche perché vuole bene alla terra di cui è figlio illustre e poi perché i cittadini infuriati significano per lui l’addio ai suoi sogni di diventare sindaco di Anzio: un sogno che coltivava apertamente prima che si scoprisse il suo inopinato placet alla realizzazione della centrale di biometano di via della Spadellata. Centrale che, ho scoperto solo ora, sembra essere l’unica e la sola del genere autorizzata nel Lazio, fatto che certamente non costituisce ragione di merito per chi ne ha condiviso la realizzazione. Certamente, come ebbe a dire recentemente in Consiglio Comunale il Consigliere Tontini Senior, “lui ai rifiuti ci pensa!”. Beh forse pensarci non è abbastanza, i rifiuti sono una cosa seria la cui gestione richiede molta capacità manageriale e molta professionalità. Ma, ci ricorda sempre l’Assessore, “La politica da l’indirizzo ed esplica il controllo ma non gestisce i servizi pubblici; lo ha deciso Bassanini”. Sono certo, perché ho avuta occasione di verificarlo di persona, l’Assessore lo da l’indirizzo, anche se non so però con quale grado di approssimazione lo faccia, ma poi chi deve seguirlo non lo fa con la necessaria capacità da generare un servizio efficiente e puntuale. E su questo non ci piove. Le strade continuano ad essere invase dai rifiuti in quantità sempre più crescente con l’avvicinarsi della stagione calda. Allora la logica suggerisce due semplici deduzioni: la prima, che la dirigenza del servizio non ha la necessaria capacità da ottenere risultati accettabili e la seconda, che l’Assessore non è capace di trarne le necessarie conclusioni. Chi si può dimenticare l’Assessore in Consiglio Comunale che gridava al vento che si intervenisse sul responsabile della gestione. Allora nasce una terza incapacità e cioè quella che, davanti all’affermazione del Sindaco “I Dirigenti li nomino io ed a me sta bene cosi”, di rimettere immediatamente la delega a chi gliel’ha data ed affinché venga affidata a persona di bocca buona e di stomaco adeguato a digerire rospi del genere. Quindi, nel migliore dei casi è un problema di mancanza di capacità e di quel tanto di arroganza indispensabile a generare l’inefficacia ed una situazione di degrado che sta normalizzandosi ai livelli più bassi. Ormai si procede di metodo a destinare il sabato a raccogliere, anche se in parte, i rifiuti abbandonati in strada accettando di fatto che tali rifiuti continuino ad esservi gettati. Il rifiuto al confronto con un’utenza disponibile anche se critica costituisce il limite di questa gestione sorda di fronte alla logica delle cose. Sorda al fatto che bisogna andare nelle case di chi non paga la TARI, sorda al fatto che bisogna raccogliere il verde come frazione porta a porta, sorda alla logica che il servizio va prestato anche con prelievi da effettuare su richiesta dell’utenza, sorda all’urgenza di porre in uso le compostiere private, sorda a dare una corretta attuazione al contratto di gestione del servizio, sorda a tutto ciò che deriva dalla critica costruttiva dell’utenza ma senza difetti di udito quando si tratta di mettere in atto strumenti sgangherati come le fototrappole, le guardie ambientali ed il metodo della bonifica fatto sistema. La raccolta dei rifiuti ad Anzio costa molto di più di quanto dovrebbe costare perché si continuano a raccogliere migliaia di sacchi di residui verdi nelle strade mescolati con altri rifiuti, invece di prelevarli separatamente. Questo caparbio ed ingiustificato atteggiamento fa pagare agli utenti lo smaltimento di quei rifiuti 135 E/ton invece di 40 E/ton. Abbiamo cercato, come associazione, di stabilire un rapporto di collaborazione con il Comune, abbiamo anche sottoscritto un protocollo di intesa. Poi siamo stati costretti a recedere per non perdere la nostra credibilità. Siamo stati costretti, proprio da quella ottusa sordità, a tornare nella nostra parte della barricata e cioè quella dove sono i cittadini. Manteniamo il nostro diritto alla critica che interpreta le tante persone con cui siamo in contatto ma siamo sempre disponibili ad un confronto con il responsabile del servizio a cui rivolgiamo la nostra critica a patto che abbia fatto ricorso in precedenza alle cure di un bravo otorino.
Comitato per Lavinio