“E’ questo che siamo?”. Lunedì 22 maggio alle 18, presso l’hotel Principi di Pomezia, il Comitato Spontaneo Lazio Sud organizza un incontro in cui si discuterà delle ricadute sulla salute pubblica e le conseguenze economiche sul comparto agroalimentare a seguito dell’incendio della EcoX. “Il disastro della EcoX non è un caso isolato – spiegano gli organizzatori – Il nostro territorio è la seconda Terra dei Fuochi. Poiché qualcuno ha deciso, senza consultare gli abitanti, che costoro potevano e dovevano essere sacrificati sull’altare degli enormi interessi economici in ballo. Senza contare che tutti sanno e nessuno parla. Anche dei rifiuti interrati negli anni ’80 e ’90 di cui il pentito Schiavone, prima di morire, ha riferito alle Autorità. Chi come noi sono anni che lotta perché il diritto alla salute sia tutelato, attraverso la militanza politica e l’impegno, viene lasciato solo se non addirittura ostacolato. A tutt’oggi manca una mappatura di tutti i siti che lavorano nel ciclo dei rifiuti nel territorio di Pomezia, Aprilia, Albano Laziale fino a raggiungere il sud della regione con la provincia di Latina. Territori questi in cui il 70% vive attraverso il comparto agroalimentare. Un vero e proprio “triangolo della morte”, in cui politici straordinariamente compiacenti e dipendenti dai denari elargiti dal “sistema dei rifiuti”, hanno voltato le spalle ai propri cittadini. Fregandosene dell’incidenza tumorale spaventosamente in aumento. Non si contano più le volte che abbiamo chiesto quanti e quali atti ispettivi abbiano effettuato le varie Amministrazioni comunali in particola quella di Aprilia nelle svariate aziende biogas e similari sparse sul territorio. Ricevendo sempre come risposta un fragoroso silenzio. Ora ci si mette anche il Sindaco di Roma a suggellare il destino della nostra terra. Spingendo per la realizzazione della discarica a La Cogna. Lo avevamo detto circa un paio di anni addietro – ricordano – che avevamo un futuro come pattumiera di Roma. E non ci sbagliavamo. Ma sappiano tutti che c’è chi non si arrende. Chi non è al soldo di nessuno ed ha ancora la schiena dritta. E lotterà senza fretta, ma senza tregua, per la salute e per la dignità del proprio territorio. Questo incontro non è voluto né quale forma di protesta tantomeno di urla e rabbia, ma di serio e costruttivo confronto con cittadini quali vittime “consapevoli” ma impotenti di ciò che da anni sta accadendo”.