IDI. Crac milionario, 24 rinvii a giudizio per scandalo sanità cattolica

Processo per bancarotta, anche per padre Franco Decaminada

idi-675-1Ventiquattro rinvii a giudizio, una dozzina di condanne (tra patteggiamenti e abbreviati) fino a un massimo di 3 anni e 4 mesi di reclusione, un’assoluzione e alcuni proscioglimenti per prescrizione del reato. Si é chiusa così davanti al gup Fabio Mostarda la vicenda giudiziaria legata al dissesto finanziario, pari a decine di milioni di euro, compiuto ai danni della Provincia italiana della Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione, ente ecclesiastico che a Roma controlla l’Istituto Dermopatico dell’Immacolata (Idi) e altre strutture sanitarie (il San Carlo di Nancy e Villa Paola). Il giudice, accogliendo le richieste avanzate dal pm Giuseppe Cascini, ha disposto il processo per bancarotta, tra gli altri, anche per padre Franco Decaminada, consigliere delegato dell’Idi e incaricato della gestione del comparto sanita’ fino al dicembre 2011, per l’ex amministratore di Idi-Farmaceutici nonche’ direttore generale pro-tempore di Idi-Sanità Domenico Temperini, all’epoca anche amministratore delegato di Elea Spa e Elea FP Scarl (dichiarata fallita nel febbraio del 2013), societa’ interamente partecipate dalla Provincia Italiana della Congregazione, e per Antonio Nicolella, gia’ membro del cda di una societa’ lussemburghese e socio di un’omonima societa’ congolese nonche’ componente del cda del Consorzio Servizi Ospedalieri, azienda partecipata dalla fallita Elea FP Scarl. I tre vennero arrestati (tra carcere e domiciliari) nell’aprile del 2013 su provvedimento del gip Antonella Capri. Fu la Guardia di Finanza, cui la Procura affido’ le verifiche tributarie, a portare alla luce l’esistenza di circa 845 milioni di euro di passivo patrimoniale e di oltre 82 milioni a titolo di distrazione, piu’ l’utilizzo indebito di altri 6 milioni di fondi pubblici.