Tre giorni e tre notti senza dormire. Ma quello appena passato è solo uno dei tanti week end trascorsi in bianco dai residenti di via Olimpica, che da anni combattono con la presenza di un’associazione che fa musica cubana in un’area della piscina comunale di Anzio, all’interno del Deportivo (l’ingresso è su via Nettunense).
Da anni chi abita a pochi metri dalla struttura sportiva, in deve fare i conti – dal mese di maggio a quello di settembre – con musica alta, schiamazzi, chiasso a tutte le ore. “Abito a 10 metri dalla piscina comunale – racconta una residente, esasperata – La mia casa la costruì mio nonno nel 1956 molto prima che sorgessero gli impianti sportivi. Ormai dal lontano 2001 noi abitanti della zona abbiamo un grosso problema: all’interno della piscina stessa si trova una discoteca all’aperto. Da allora la nostra vita è cambiata radicalmente perché da maggio a settembre la società sportiva che gestisce la piscina lascia il posto ad una Associazione per la diffusione della cultura di Cuba, la quale svolge all’interno, nel giardino con tanto di piscina, dove una volta si trovava il punto di ristoro dell’impianto sportivo, attività danzanti, ristorazione, lezioni di salsa, gare di ballo, giornate di meditazione “Shanti”. Vi chiederete cosa c’entra la cultura di Cuba con l’attività natatoria? Apparentemente nulla ma c’entra perché i gestori di tale attività sono anche dirigenti dell’AS Anzio Nuoto e Pallanuoto, nonché dirigenti comunali con incarichi importanti, nonché appassionati di Cuba. Naturalmente quando siamo riusciti a realizzare cosa stesse accadendo – continua il racconto – ci siamo mobilitati confidando nella “giustizia” e siamo stati caparbi perché dal 2006 ad oggi abbiamo insistito sempre nella convinzione che prima o poi… Abbiamo iniziato con degli esposti, poi divenuti vere e proprie denunce, interventi congiunti ARPA e Carabinieri, Finanza, ASL. Nonostante rilevazioni del suono oltre i limiti consentiti la procura ha più volte archiviato e se la sono cavata sempre con qualche multa”.
I residenti però non mollano e si rivolgono al Comune per fare accesso agli atti. Quella convenzione non quadra. “Dal materiale reperito abbiamo visto che tale attività è incompatibile con quella prevista dalla Convenzione stipulata tra il Comune e l’Associazione sportiva e soprattutto che la vicinanza delle abitazioni è eccessiva. Le abitazioni non sono moltissime ma dal 2001 se ne sono aggiunte anche delle nuove. I poveri ignari si sono innamorati di graziosi villini in un posto un po’ fuori dal paese apparentemente tranquillo, purtroppo per loro era inverno!”.
A vuoto sono finite anche le segnalazioni ai sindaci di Anzio . “Abbiamo chiesto al sindaco di non firmare nuovamente la deroga che consente il prolungamento dell’attività sino alle 3 del mattino. Niente, puntualmente ogni anno a maggio inizia l’attività sempre uguale se non peggio. E il sindaco continua a dare tutte le autorizzazioni. Vantati piani di risanamento assolutamente inefficaci hanno sempre permesso la ripresa dell’attività dopo brevi sospensioni dovute per non dare l’impressione che…. E comunque messe in atto rigorosamente a settembre per permettere una degna chiusura della stagione.
Da quindici anni noi viviamo nell’angoscia che arrivi l’estate ma nessuno ci dà retta. Cosa dobbiamo pensare vedendo utilizzare a proprio piacimento un impianto sportivo che dovrebbe essere a disposizione di tutti? E tutto si svolge sotto l’alto patrocinio del sindaco di Anzio. Il 9 luglio si è svolta la famosa giornata “Shanti” dalle 12 alle 24 no stop – conclude la residente – una sorta di rave che è andato ad aggiungersi ad altre due serate musicali che si sono svolte nel week end. Non abbiamo chiuso occhio. Siamo prigionieri in casa nostra. Fuori dal cancello vedevamo ragazzi che bivaccavano e facevano chiasso con le birre in mano fino a tarda notte. Viviamo assediati. Non siamo usciti da casa per l’intera domenica. Ho anche pensato di vendere la casa, ma non è giusto. Noi andremo avanti con il nostro avvocato. Capisco che siamo in una città turistica ma l’animazione andrebbe fatta nel rispetto dei limiti e delle persone. Abbiamo una vita, un lavoro, abbiamo diritto a riposare. Lunedì dopo tre notti insonni sono dovuta andare dal dottore. Tutto ciò è sfiancante”.