Questa mattina davanti al Giudice di Pace sono stati convocati il Comune di Aprilia, l’Autorità d’Ambito e Acqualatina per discutere la conciliazione chiesta dal Comune di Aprilia nello scorso mese di gennaio e finalizzata alla corretta e completa redazione dei verbali di consegna degli impianti delle nuove lottizzazioni per gli allacci alla rete idrica. Il procedimento per gli allacci degli edifici di recente edificazione, infatti, allo stato attuale è in fase di stallo per l’iniziativa legale intrapresa dal Comune di Aprilia dinanzi al Tribunale Civile di Latina per riprendersi la gestione diretta del servizio idrico. Purtuttavia, in questa fase l’amministrazione comunale ha raccolto le sollecitazioni sia dei cittadini che delle stesse imprese edili, che concluse le opere di cantiere realizzate con le autorizzazioni preventive per la realizzazione degli impianti idrici, non possono collaudare gli stessi. Da parte del Comune di Aprilia, pertanto, già dallo scorso maggio è pervenuta all’Ato4 e ad Acqualatina la proposta di inserire una clausola all’interno dei verbali di cessione degli impianti, affinché detta cessione fosse intesa “sub iudice” in attesa del pronunciamento del suddetto Tribunale Civile a cui si è rivolta l’amministrazione. All’udienza di questa mattina, in cui per il Comune di Aprilia era presente l’assessore agli Affari Generali Luigi Bonadonna, vi è stata una convergenza delle parti su quanto richiesto dall’amministrazione comunale. In presenza del Giudice di Pace, pertanto, al termine della discussione, anche i rappresentanti di Ato4 e del gestore Acqualatina hanno sottoscritto la conciliazione relativa all’inserimento della clausola chiesta dal Comune stesso. «Riteniamo che questa mattina – ha commentato il Sindaco f.f. Antonio Terra – le nostre legittime richieste siano state riconosciute, malgrado il ricorso al Giudice di Pace. Questa amministrazione ha saputo interpretare e tutelare le istanze dei soggetti coinvolti e se ricorre all’Autorità Giudiziaria non lo fa perché ha il gusto del contenzioso ma per senso di responsabilità e per il perseguimento dell’interesse generale».