Tanta curiosità, ilarità su facebook, qualche telefonata non proprio cordiale. Tutto per un sondaggio privo di alcun valore scientifico, realizzato su una piattaforma on line gratuita che si ferma a 100 risposte massimo e che, intanto, è stato chiuso. Una prova per tastare il terreno, anche quello del nervosismo, quando alle elezioni amministrative mancano più di otto mesi e gli schieramenti non sono definiti. Allora abbiamo provato, sulla scorta dei nomi usciti finora, a “sondare”. Non c’era un campione, non poteva esserci, a maggior ragione la fibrillazione non è comprensibile. Gli schieramenti sono quelli più o meno in campo, i nomi quelli che circolano ufficialmente o di chi è particolarmente attivo sul territorio.
I risultati? Li diamo per il poco che valgono. Alla prima domanda ciò quella su chi dei nomi indicati era conosciuto o sentito nominare, le risposte erano libere. I 100 che hanno avuto la bontà di partecipare prima che la piattaforma gratuita chiudesse lo spazio nel 55,06% dei casi conoscono o hanno sentito parlare di Candido De Angelis, nel 50,56% di Giovanni Del Giaccio, nel 47,19% di Patrizio Placidi, arrivano entrambi al 43,82% Roberta Cafà e Cristoforo Tontini, mentre al 41,57% troviamo Valerio Pollastrini e al 38,20% Chiara Di Fede. Il 24,72% conosce o ha sentito parlare di Roberto Palomba, il 23,6% di Rita Pollastrini, il 14,62% di Natalino Monghese, mentre il 3,37% non conosce nessuno.
Le coalizioni? Qui era possibile una sola risposta. Il movimento 5 stelle “sbanca” tra chi ha votato con il 37%, segue il centro-destra/destra con il 18%, un’alleanza civica vicina al centro-destra ha ottenuto il 13%, una civica-di centrosinistra avrebbe l’11%, una civica senza appartenenza il 10%, il centro-sinistra/sinistra l’8% non voterebbe il 3%
Il candidato sindaco? Anche qui una sola risposta: 18% a Cristoforo Tontini, 17% a Giovanni Del Giaccio, 14% a un generico “altro”, 10% a Patrizio Placidi, 8% a Candido De Angelis, 7% a Valerio Pollastrini che è la stessa percentuale di chi non voterebbe, 6% sia a Chiara Di Fede che a Rita Pollastrini, 4% a Cafà e 2% a Monghese.
Ripetiamo: nessuna pretesa scientifica, dato che l’accesso era libero e non esisteva un campione questi dati possono essere letti come si vuole. Ad esempio che hanno fatto più presto a votare i sostenitori di Tontini e che quando siano arrivati quelli di Monghese fosse ormai chiuso. Incomprensibili certe reazioni, ma pazienza…