Un’aula allagata e 18 bambini – tra i 3 e i 5 anni tra cui un disabile – che rischiano di essere divisi o accorpati in altre sezioni. Accade nel plesso di via Ambrosini, ad Anzio, dove venerdì scorso una classe (aula 24) è stata dichiarata inagibile dai vigili del Fuoco. L’intervento è stato richiesto dai genitori dato che con prime piogge di stagione, l’aula si stava trasformando in un colabrodo. La punta dell’iceberg, l’episodio di venerdì, di una vicenda partita con il piede sbagliato già dall’inizio del nuovo anno scolastico.
Il problema parte da lontano. Nell’anno scolastico 2016-17 piove all’interno di due aule, nei piani superiori del Plesso Ambrosini, dichiarate inagibili: da qui la necessità di ricollocare gli studenti della scuola primaria che occupavano quelle aule. Per renderle nuovamente praticabili servirebbero interventi del Comune di Anzio, che ad oggi non sono stati ancora realizzati.
Con l’inizio dell’attuale anno scolastico la sezione H della scuola dell’infanzia viene trasferita in una stanza ex magazzino della mensa per far spazio agli studenti rimasti senza aule. L’attuale collocazione si dimostra da subito inappropriata, i genitori dei bambini sollevano obiezioni ma dalla scuola assicurano che l’aula in questione possiede tutti i requisiti necessari ad accogliere i ragazzi.
Non soddisfatto della risposta, un genitore invia personalmente all’amministrazione scolastica una richiesta di accesso agli atti al fine di ricevere dettagliate informazioni sui criteri e sui parametri utilizzati per l’individuazione dell’aula 24 (quella attualmente dichiarata inagibile) quale aula idonea a contenere una classe di piccoli alunni, richiedendo anche l’accesso alla documentazione attestante l’idoneità dell’aula (certificato di prevenzione incendi dell’edificio scolastico; Planimetria e dimensioni dell’aula n.24; certificazione igienico-sanitaria).
“Con una missiva – spiega Roberto Fantozzi – informavo della situazione anche il Sindaco Bruschini e l’Assessore Nolfi, all’epoca titolare della delega alla scuola. L’Amministrazione scolastica, incalzata da diversi genitori, ha iniziato a rivedere le sue posizioni poiché c’era il fondato rischio che potesse verificarsi un problema di sovraffollamento, con tutte le conseguenze del caso. Soluzione del problema: la classe-magazzino è stata assegnata ad un’altra sezione della scuola dell’infanzia con meno alunni, per aggirare il problema del sovraffollamento. Alla mia richiesta documenti non ha ancora ricevuto risposta; la scuola li ha richiesti in data 25 settembre al Comune quale ente proprietario, ha sollecitato lo stesso nuovamente il 2 ottobre. Nessuna risposta. Arriviamo così ai fatti di venerdì in cui l’aula è stata dichiarata inagibile. Soltanto la dirigenza scolastica e i tecnici del Comune hanno continuato, sin da settembre, a minimizzare il problema e a non riconoscere lo stato di pericolosità e di abbandono in cui versa la stanza in questione. In passato avevo richiesto, da questi spazi, un intervento del Comune affinché si rendessero nuovamente agibili le due vecchie aule – continua il genitore – Nessuno ha fatto nulla e ora le aule inagibili sono diventate tre. A questo punto il rischio di entrare nel labirinto del rimando di responsabilità è elevato, ma sarebbe solo un modo per spostare il centro dell’attenzione. L’amministrazione comunale, responsabile della manutenzione dell’edifico e della sua sicurezza,troppo impegnata a discutere di assessorati e futuri successoriè stata completamente assente e cieca di fronte ai veri bisogni dei piccoli studenti, che hanno il diritto di frequentare un luogo sicuro, accogliente e funzionale.
L’amministrazione scolastica, dal canto suo, è l’unica responsabile per non aver saputo adottare soluzioni organizzative in grado di prevenire i gravi disagi che gli alunni stanno subendo. Questi sono anche i pessimi risultati di una dirigenza ad interim che dura ormai da tempo. In attesa che qualcuno si faccia carico del problema andiamo avanti rivolgendoci alle istituzioni superiori per ottenere da un lato la documentazione richiesta, dall’altro si segnaleranno le carenze emerse all’ufficio scolastico regionale”.