Sinistra Italiana: “Vogliamo provare a riprogettare questa città, per questo prima delle candidature vorremmo parlare di programmi”
“Tra gli arresti di membri di spicco della classe dirigente e la corsa alle candidature, ad Anzio si ha sempre di più la sensazione di vivere in una città che ha perso la bussola.
Sul primo fronte, come da tempo sosteniamo, c’è bisogno di una commissione d’accesso per fare chiarezza su tutti i possibili legami tra Amministrazione (anche nella componente tecnica e amministrativa) e organizzazioni criminali: senza questa, governare la città sarà per chiunque quasi impossibile.
Detto questo, però, affinché ad una classe dirigente corrotta non se ne sostituisca immediatamente un’altra uguale, serve la Politica, e Politica non significa mettere insieme sigle e trovare volti fotogenici, fare Politica significa fare delle scelte e portarle avanti con determinazione e coerenza. Queste scelte oggi si fanno fatica a vedere, ed è per questo che alle condizioni attuali non siamo interessati a nessuno dei candidati in campo. Lo abbiamo già detto e lo ripetiamo, anche ai giornalisti locali che scrivono che “sinistra italiana è pronta ad accettare un Pisapia qualunque”: il punto non è il candidato, non ci serve un leader maximo, se fosse quello il problema, scusate, ma lo avremmo già risolto da tempo, perché di persone valide, spendibili, preparate e non compromesse ne abbiamo in abbondanza. Il punto è cosa vogliamo farne di questa città. E non basta dire che vogliamo onestà, occupazione, turismo ecc., sfido chiunque a trovare un esponente di qualsiasi area che oggi dica il contrario. Si tratta di elaborare una visone di governo comune a partire dalle innumerevoli vertenze che insistono su Anzio e fare delle scelte in merito, perché senza queste qualsiasi coalizione o alleanza durerebbe poche settimane.
Ad esempio, dopo 18 anni di campagne elettorali passate a sbandierare il nuovo porto mai realizzato, ci troviamo con una società partecipata al 61% dal comune indebitata fino all’osso, e che vorrebbe ulteriormente indebitarsi per 20 milioni per trasformare l’attuale Porto in un parcheggio di barche private (modello Nettuno). Siamo d’accordo sul fatto l’unica alternativa per la città avrà come obiettivo prioritario quello di pretendere dalla Regione Lazio un nuovo progetto che punti alla riqualificazione del bacino attuale?
O ancora, i disastrosi effetti del piano regolatore targato De Angelis sono sotto gli occhi di tutti: vogliamo cancellare le cubature rimaste a partire dalle aree di pregio rimaste come la Vignarola, provare a riprogettare questa città con i suoi abitanti, e soprattutto, gettare nel cestino per sempre quell’esperienza di governo che alcuni oggi sembrano ancora rimpiangere?
Sui rifiuti, siamo d’accordo sul fatto che l’affidamento della raccolta a ditte esterne si è trasformato in una sorta di centro di collocamento per il controllo dei voti che produce disservizi e inefficienze e che una parte di soluzione è l’internalizzazione del servizio?
Queste e tante altre questioni sono le cose che ci stanno a cuore e per le quali abbiamo intenzioni di spenderci nei prossimi mesi. Il resto ci appassiona poco. Come abbiamo già detto in recentissimi comunicazioni ci stiamo muovendo con altri, a partire da MDP, per organizzare un incontro programmatico, in cui per un volta, speriamo, si riesca a parlare di Anzio, dei suoi problemi e di come risolverli”.
Luca Brignone, coordinatore SI Anzio – Nettuno, circolo Pepe Mujica