Convalidato il sequestro dello stabilimento di compostaggio Acea ex Kiklos. Ieri mattina il Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Latina Pierpaolo Bortone ha valutato la misura del sequestro adottata nei giorni scorsi dalla Procura di Latina. Il sequestro ricordiamo eseguito dal carabinieri del Nipaf che hanno apposto il sigilli ai cancelli dell’impianto di Via Ferriere Nettuno. Un’inchiesta che vede indagati il presidente del Consiglio di Ammnistrazione di Acea Ambiente, Giovanni Vivarelli, e il responsabile tecnico della sede operativa di Aprilia, Daniele Cecili. Dopo aver inviato anche una diffida ad Acea, il sostituto Spinelli -si legge nel decreto di sequestro che- “gli ulteriori accertamenti svolti dal Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale dei carabinieri di Latina hanno evidenziato l’attualità delle emissioni odorigene provenienti dallo stabilimento che superano abbondantemente la normale tollerabilità”.
Un provvedimento che mostra per l’ennesima volta l’inadeguatezza del sistema di gestione dei rifiuti della Regione Lazio. La mancata predisposizione di un serio piano rifiuti, ha fatto si che il trattamento dell’enorme mole mole di rifiuti prodotti dalla Capitale, e dal resto della regione, sia stato dato in gestione ad Aziende che, in nome dell’emergenza, hanno goduto di autorizzazioni per aperture e ampliamenti di stabilimenti anche in zone densamente popolate, rendendo invivibile la vita ai residenti a causa dei cattivi odori emessi dagli impianti.