“Un patto sugli affari di Anzio tra politica e malaffare” con questo titolo oggi, il quotidiano “La Repubblica”, parla di Anzio in un articolo a firma di Federica Angeli , in cui si narra l’episodio di un “Assessore al summit con l’uomo dei clan che compila un foglio con appalti e cifre”.
“Pizzini, incontri segreti, accordi con la malavita. Quello che emerge sulla gestione del bene pubblico ad Anzio, comune alle porte di Roma a cui Repubblica ha dedicato diverse inchieste, è degno delle trame di Suburra. Ma la realtà è peggio della fiction perché nelle pagine dell’ordinanza Evergreen – quella con cui a dicembre è stato arrestato, su disposizione della procura di Velletri, l’assessore all’ambiente Patrizio Placidi più tre funzionari pubblici per appalti pilotati- si legge nell’ordinanza “di un incontro presso un distributore di carburante ascrivibile al politico”. Il rendez-vous “riservato” è del 28 febbraio 2017 tra Placidi, due persone e un noto pregiudicato di origine calabrese, sottoposto a misura di prevenzione personale, nonché gestore di fatto del bar Scarcella conosciuto come il bar dei calabresi, e della concessionaria di auto usate in via Delle cinque Miglia ad Anzio”. Le famiglie malavitose legate alla Ndrangheta che controllano Anzio sono i Madaffari e i Gallace. L’assessore all’ambiente della giunta di centro-destra va all’appuntamento con un esponente del clan”(…..)
Questa una parte dell’articolo del quotidiano diretto da Mario Calabresi. “Anzio deve essere sciolto per mafia, scrive oggi Federica Angeli (giornalista che vive sotto scorta). Lo avevo scritto a luglio che le due ‘ndrine di Anzio erano in affari con l’attuale giunta di centrodestra. Il sindaco non la prese bene e mi querelo’ coi soldi dei cittadini. Sfoglio l’ordinanza di arresto di un assessore (Patrizio Placidi) e trovo che avevo ragione.
E ora? P.s. Un caro saluto anche ai familiari del “bar dei calabresi” che vennero su questa mia pagina a minacciare querele perché loro coi Madaffari non c’entravano nulla”!