di Menuccia Nardi
Suona da Hong Kong la notizia dell’approvazione di una legge che proprio lì – in quella che viene detta l’Isola dell’Avorio – vieterà progressivamente il commercio dell’avorio entro il 2021. La notizia riecheggia positivamente perché è ben noto come il mercato dell’avorio sia alimentato dalle zanne degli elefanti, che per tale motivo sono ormai da anni oggetto di bracconaggio.
La notizia, tra l’altro, segue a ruota una legge analoga approvata in Cina (di cui Hong Kong è una regione amministrativa speciale) ed entrata in vigore proprio di recente, che vieta nel paese la vendita dell’avorio. La Cina è infatti sempre stata uno dei maggiori importatori mondiali del prezioso materiale, e la messa al bando del commercio di avorio è suonata fin da subito come una nota positiva per la tutela dei pachidermi africani, a rischio di estinzione proprio a causa delle loro preziosissime zanne.
Di tutt’altro argomento, invece, si discute in Irlanda, da cui arriva la notizia di un referendum (che avrà luogo probabilmente per la fine di maggio)sull’ottavo emendamento della Costituzione, che sancisce nel paese il divieto di aborto. Tale divieto fu introdotto per legge nel 1983, e rende illegale l’aborto in tutti i casi (compresi i casi di stupro), fatta eccezione per la circostanza in cui è a rischio la vita della madre. All’epoca i cittadini irlandesi si espressero in favore del divieto, ma sembra che l’opinione del paese sia cambiata negli anni e oggi una buona parte sarebbe propensa ad un cambiamento della legge.