Riceviamo e pubblichiamo
La consultazione elettorale del prossimo 4 marzo, vede le elettrici e gli elettori della città di Anzio chiamati a decidere sul futuro della politica nazionale e su quella della Regione Lazio . Prospettive più grandi e ampie di quelle legate al territorio anziate, ma non per questo meno importanti e non senza impatti ( in positivo o in negativo a seconda delle scelte che il corpo elettorale farà) su di esso.
Il ruolo che il Partito Democratico ha deciso di intraprendere in questa campagna elettorale si può sintetizzare nella frase “continuità nella discontinuità” o anche nella espressione “politica del fare”.
A livello nazionale il lavoro che i parlamentari del Pd, il loro segretario Matteo Renzi e tutti coloro che lo hanno aiutato nella sua azione di governo e poi in quella del suo successore Paolo Gentiloni, è stata improntato nel segnare la discontinuità sul lassismo che caratterizzava temi inerenti i diritti civili e anche sulla paralisi che bloccava le grandi azioni economiche tese a incentivare il rilancio della domanda ( come gli 80 euro).
Nel difficile contesto in cui nel febbraio 2013, Nicola Zingaretti prendeva possesso del governo della Regione Lazio, in cui la parola “commissariamento” nella Sanità faceva il paio con quella di possibile “fallimento” di tutta la macchina amministrativa regionale, pochi avrebbero sperato in un esito positivo come quello in cui dopo cinque anni ci si trova e in cui le cose fatte, le azioni concrete, fatte e non solo annunciate, sono così tante che riesce anche difficile elencarle.
Il Pd di Anzio, nel solco di queste due “buone pratiche” della politica che il 4 marzo verranno sottoposte alla conferma o alla bocciatura degli elettori, sta lavorando in maniera coerente e unita per creare le condizioni di una coalizione ampia che nella prossima primavera ( quando gli elettori di Anzio saranno chiamati a scegliere sindaco e consiglio comunale) che si caratterizzi per il taglio riformistico e per la scelta di essere una coalizione imperniata prima che sugli uomini o le donne che la rappresenteranno sulle nuove idee, sulla nuova serietà nel saperle portare a termine per il governo della città.
Per fare ciò è necessario che il prossimo 4 marzo l’elettorato neroniano esca fuori dai risentimenti o dalle antipatie della politica locale e inizi a confermare nel segno della continuità e nella concretezza dell’azione le donne che lo rappresentano nei nostri collegi uninominali come Ileana Piazzoni alla Camera dei deputati e Anna Maria Parente per il Senato.
E che faccia la stessa scelta fornendo alla lista regionale del Pd il massimo sostegno, reso ancora più efficace grazie alla nuova legge elettorale regionale che introduce come possibilità anche la preferenza di genere, cercando di porre rimedio alla mancanza di rappresentatività femminile nel Consiglio Regionale.
Gabriele Federici,
Segretario del Partito Democratico di Anzio, circolo “Angelo Vassallo”