Il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile ha diffuso note informative per i cittadini a riguardo del rischio inerente il passaggio orbitale sull’Italia della Stazione spaziale cinese Tiangong 1 che è in fase di rientro sulla Terra. Si invita la cittadinanza a prendere visione delle comunicazioni generali fornite dalla Protezione Civile che ricorda, nel darle, “che eventi di questo tipo e casi reali di impatto sulla Terra, e in particolare sulla terraferma, sono assai rari. Pertanto non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi”.
Tuttavia, sulla base delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica, è possibile fornire, pur nell’incertezza connessa alla molteplicità delle variabili, alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di autoprotezione qualora si trovi nei territori potenzialmente esposti all’impatto:
• è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti. Si consiglia, comunque, di stare lontani dalle finestre e porte vetrate;
• i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
• all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti;
• è poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell’impatto;
• alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero sopravvivere all’impatto e contenere idrazina. In linea generale, si consiglia a chiunque avvistasse un frammento, senza toccarlo e mantenendosi a un distanza di almeno 20 metri, di segnalarlo immediatamente alle autorità competetenti.
La stazione spaziale Tiangong 1 è il primo modulo sperimentale cinese ed è stata lanciata nel 2011 dal centro spaziale di Jiuquan nel deserto di Gobi, fino a raggiungere, con un’inclinazione orbitale di 42.78 gradi sull’equatore, un’altezza di apogeo (il punto più distante dalla Terra) di 344 km e una di perigeo (il punto più vicino alla Terra) di 197 km.
Da marzo 2016 Tiangong 1 ha iniziato una lenta e progressiva discesa sulla Terra. La stima dell’Agenzia spaziale italiana di rientro in atmosfera, soggetta a variazioni in funzione dell’evoluzione del flusso solare e tempeste geomagnetiche, prevede come data nominale il 1° aprile 2018 alle ore 10:25 UTC con incertezza e intervalli di confidenza pari a:
± 23,62 ore con intervallo di confidenza 80%;
± 47,23 ore con intervallo di confidenza 95%.
Caratteristiche tecniche della stazione
Il modulo pesa circa 7600 kg, è lungo 10,5 metri con diametro massimo pari a 3,4 metri ed è provvisto di due ali solari.
Il satellite contiene una quantità stimata di 350 kg di propellente, 120 Kg di MMH e 230 kg di N204, in quattro contenitori da 230 litri l’uno e può rappresentare un rischio chimico di contaminazione al suolo, anche se non risultano sostanze radioattive.
Il modulo Tiangong 1 della stazione spaziale è formato da un sotto-modulo di servizio di 2,5 metri di diametro che fornisce potenza, tramite due pannelli solari di 3×7 metri, controlla assetto e orbita e gestisce le comunicazioni. E’ presente anche un sotto-modulo della stessa lunghezza ma di maggior diametro, misura infatti 3,4 metri, per condurre gli esperimenti e che ha nella sezione conica frontale un dispositivo per l’attracco con le navicelle Shenzhou.