L’esponente del PD lascia il tavolo della delegazione trattante del centrosinistra
Ho votato contro il metodo, le contraddizioni e la sostanza.
Il direttivo del PD ha messo ieri ai voti il sostegno alla autocandidatura a sindaco di Giovanni Del Giaccio .
Un metodo di scelta del candidato sindaco che non ha lasciato spazio ne a valutazioni su quale fosse la strategia migliore per affermare un ruolo del partito nella città, ne alla ipotesi di confronto su altre candidature, dal momento che la proposta è stata posta ai voti in modo chiaro nella relazione di apertura del segretario cittadino all’insegna di un clima a dir poco non incline al dialogo .
Una candidatura a questo punto blindata nonostante fosse ancora aperto il tavolo di centro sinistra il cui obiettivo era quello di lavorare per una coalizione più ampia possibile, un tavolo al quale partecipavo in qualità di delegata del PD insieme ad altri e dal quale ovviamente mi dimetto dal momento che è emerso in modo evidente che le decisioni, il confronto e la sintesi non sono mai passate su quel tavolo ma discusse, elaborate, concordate in altri luoghi e in modo trasversale con soggetti e realtà politiche della destra nel tentativo di trovare improbabili accordi.
Dopo maldestri tentativi di approccio da parte del PD con le “crepe” apertesi a destra, emerge la contraddizione di voler da un lato rilanciare il simbolo ed il ruolo del PD all’interno della coalizione , dall’altro mettere ai voti una autocandidatura che immagino gli elettori facciano fatica a ricondurla al PD.
In merito alla sostanza nulla contro la persona di Giovanni Del Giaccio, ma ognuno di noi ha il proprio “Curriculum Vitae” politico, e quello del candidato in questione viene ricordato non tanto per il periodo di collaborazione professionale con l’amministrazione anziate di centro destra (anche se alcuni incarichi implicano inevitabili affinità), quanto per le battaglie giornalistiche CONTRO l’azione di opposizione alle politiche di centro destra che i consiglieri del PD portavano avanti dai banchi di opposizione relative alla questione porto e piano regolatore, le stesse azioni contrastate negli anni di cui adesso il candidato Del Giaccio dovrebbe divenirne portavoce.
Temo che la forzatura avvenuta nel PD spacciata per la necessità di fare presto, sia una forzatura che viene da lontano, il cui risultato sarà quello di non intralciare più di tanto la riconferma del centro destra ad Anzio.
Maria Cupelli