Si è tenuto il giorno 11 Maggio presso l’I.C Anzio 3, il convegno, per genitori ed insegnanti dal titolo “E’ un bullo, ma non balla” – riconoscere e riconoscersi in una “rete” comune.
Si tratta di una delle molte iniziative con le quali l’Istituto Comprensivo Anzio 3, da anni, si dimostra sensibile e attivo con lo scopo di aumentare la conoscenza e la consapevolezza di alunni, docenti e famiglie sul fenomeno del bullismo e sul cyber-bullismo.
La docente Loretta Belli, ideatrice e coordinatrice dell’evento, definisce tale incontro “un momento focale di questo anno scolastico” che insieme alla “Giornata del Nodo blu” realizzata in occasione della “2° giornata nazionale contro il bullismo e il cyber bullismo” e della formazione rivolta agli alunni a cura di esperti del settore, rappresentano il fervente impegno sull’argomento.
Infatti, questo anno scolastico ci si è particolarmente concentrati nella realizzazione delle attività inerenti il progetto nazionale Generazioni Connesse- SIC III, attraverso l’adesione al “Safer Internet Day” e alla redazione di una e-safety policy. Inoltre la scuola ha risposto all’avviso pubblico della Regione Lazio sul tema redigendo il Progetto “Il bullismo … allo specchio” con lo scopo di incrementare la prevenzione ed il contrasto al fenomeno che preoccupa genitori ed educatori e all’interno del quale si è predisposto l’incontro di venerdì.
[sg_popup id=”3″ event=”onload”][/sg_popup]Il Mental Coach, il dott. Massimo Binelli, ha posto l’attenzione del pubblico sul concetto dell’attività agonistico-sportiva come miglior antidoto al bullismo il cui esercizio riesce a neutralizzare l’azione nociva in quanto, oltre a far emergere le capacità di ognuno, guida alla scoperta dell’importanza della fatica, al valore di una sana competizione educando al rispetto dell’avversario, tutte azioni importanti per la realizzazione di una persona equilibrata.
Secondo il Campione pluripremiato, lo sport aiuta infatti a visualizzare una motivazione, avere fiducia in sé e nelle proprie capacità, aumentare l’autostima, aiuta a misurarsi e ad essere consapevoli delle proprie possibilità. Inoltre, attivando “una riflessione sui risultati più significativi ottenuti, tenendo presenti punti di forza e di debolezza, ambizioni personali, professionali o sportive, obiettivi, valori, priorità, cattive abitudini da eliminare” alla assunzione delle responsabilità, si ha l’opportunità di attivare un programma di allenamento mentale, che diviene attività educante e “palestra di vita” laddove vincere, al di là del risultato, significa dare il massimo.
Il dott. Alberto D’Orso , psicologo giuridico, si è soffermato invece nella accurata descrizione dei cambiamenti, intercorsi nel corso del tempo, dell’identikit del bullo, la cui azione è divenuta molto più nociva rispetto al passato e la cui comprensione è di fatto più complessa con l’avvento dei dispositivi elettronici che hanno reso l’azione del cyberbullo e del soggetto colpito, di difficile controllo, reiterata infinite volte, che può coinvolgere “una folla silente” più numerosa rispetto al passato e che , a volte suo malgrado, legittima l’azione violenta. E’proprio la stratificazione dei ruoli che non permette oggi di individuare anzitempo, le situazioni sulle quali intervenire, che dapprima si manifestano in disagio e successivamente, se non ascoltato, si tramuta in patologia.”
Il dott. Ciro Nutello, Coordinatore provinciale Scuole Sicure della Polizia di Stato, ha ribadito l’importanza delle reti operative per arginare le problematiche connesse alle tematiche trattate ha illustrato i pericoli della Rete ed ha invitato i genitori presenti ad una maggiore responsabilità e un maggiore controllo nell’utilizzo dei dispositivi elettronici soprattutto da parte dei minori sollecitando tutti alla conoscenza delle leggi che ne regolano l’uso e le azioni.
Ha chiuso il convegno l’intervento della Prof.ssa Silvia Bonaventura che ha illustrato, anche per conto della collega Prof.ssa Gianna Proia, attraverso un filmato, il percorso didattico e le attività che gli alunni hanno svolto in seno al progetto che hanno infatti lavorato sulla tematica proposta in modo creativo differenziando i percorsi.
La IV del Plesso Ex ANMIL, IV E – IV F del plesso Collodi, la VA del Plesso Rodari e la IIIA della Scuola Secondaria di Primo grado hanno affrontato le tematiche attraverso la lingua straniera e attraverso il CLIL, hanno utilizzato i fumetti, si sono avvalsi dell’espressione fotografica con cui hanno evidenziato aspetti delicati e con le cui immagini hanno allestito una mostra ed hanno realizzato un videoclip e un’opera finale di tipo collettivo.
Non è stata esclusa l’azione divulgativa degli argomenti portata a termine con la distribuzione di specifici opuscoli informativi realizzati dagli alunni secondo lo stile di una striscia fumettistica le cui tematiche riguardano la violenza e l’aggressività – l’isolamento e l’esclusione – le differenze e le diversità – l’emulare ed il copiare.