Il Comportamento che l’amministrazione comunale ha riservato alla RT2, la lettera di Cristiana Tirocchi titolare della società
Riceviamo e pubblichiamo
“Sui quotidiani locali diffusi a Nettuno (…) sono stati pubblicati a più riprese una serie di articoli che non sembrano avere rispettato in modo corretto il diritto di cronaca e di critica, che per non rasentare gli estremi della diffamazione deve sempre presupporre la verità del fatto, l’interesse sociale (pertinenza) e la correttezza formale del linguaggio (continenza): gli articoli hanno riguardato specificatamente la “RT2” che non è proprietaria di alcun impianto pubblicitario, dal momento che noleggia i cartelloni di cui titolare è la “RT2 in liquidazione”, arrivando a riportare addirittura fatti privati che non hanno nessuna pertinenza perché riferiti a quando la proprietà degli impianti era in capo alla “RT” di Rodolfo Tirocchi e del figlio.
A tutela del danno non solo di immagine, ma soprattutto economico che ne sta derivando, si rende necessario questo comunicato stampa, per consentire anche ai clienti della “RT2” di poter dare un giudizio più oggettivo, avendo il quadro completo delle informazioni e non solo quelle distorte fornite loro negli ultimi tempi non solo da una certa stampa, ma anche da parte di alcuni funzionari della stessa amministrazione comunale.
La S.r.l. “RT” (di Rodolfo Tirocchi) è stata la originaria ditta pubblicitaria a cui sono state rilasciate dal Comune di Nettuno regolari autorizzazioni anche per impianti di mt. 6 x 3: questo formato è stato vietato nel 2009 dal Comune senza però stabilire come e quando avrebbero dovuto essere rimossi gli impianti già istallati e regolarmente autorizzati in precedenza.
Il 10 novembre 2011 la “RT2” di Cristiana Tirocchi, subentrata nel frattempo alla “RT”, ha responsabilmente presentato in via spontanea la richiesta di autorizzazione per il ridimensionamento degli impianti da 6X3 a 4X3, in adeguamento al formato di minori dimensioni deciso dal Comune: sulla richiesta il 19 dicembre 2011 ha rilasciato parere favorevole il Dirigente dell’Ufficio Attività Produttive del Comune di Nettuno Dott. Antonio Arancio, senza che poi sia mai stato completato il procedimento e siano state rilasciate le rispettive autorizzazioni.
Dopo che il divieto è stato ribadito nel vigente Regolamento Comunale approvato il 10 aprile 2013 e che dall’ottobre-dicembre del 2014 gli agenti del Corpo di Polizia Locale hanno iniziato (e poi continuato a redigere fino ad oggi) una serie di Verbali di Violazione Amministrativa con cui hanno sanzionato soprattutto (per non dire quasi esclusivamente) gli impianti di mt. 6 x 3 della “RT2 in liquidazione”, il 25 luglio 2016 si è conclusa una trattativa che ha portato alla sottoscrizione di un “ACCORDO TRANSATTIVO” tra il Comandante dott. Antonio Arancio, l’allora funzionario dott.ssa Elisabetta De Santis e la “RT2 in liquidazione”: quest’ultima si è impegnata a convertire gli impianti di mt. 6 x 3 in impianti di mt. 4 x 3 ed a ricollocare in ambiti equivalenti tutti gli impianti anche di minori dimensioni posizionati in violazione dal Codice della Strada.
In base all’’accordo, tuttora valido, «la RT2 srl in liquidazione viene autorizzata dal Comune di Nettuno a mantenere tutti gli impianti pubblicitari … ubicati sul territorio nettunense, previa regolarizzazione degli atti concessori».
Trattandosi di nuovi impianti nel caso della conversione e di nuove posizioni sul territorio nel caso della ricollocazione, si rendeva necessario avere per entrambe le suddette tipologie il rilascio delle nuove rispettive autorizzazioni, che sono state regolarmente richieste in generale il 13 settembre 2016 e più specificatamente il 25 ottobre 2016 (per gli impianti di mt. 6×3) ed il 4 novembre 2016 (per tutti gli altri impianti di minori dimensioni).
Ma il Dirigente del Corpo di Polizia Locale ha espresso parere negativo su diversi impianti che il Comune aveva regolarmente autorizzati prima della entrata in vigore del Codice della Strada e del suo Regolamento di attuazione, sempre con la stessa identica motivazione che «gli impianti ricadono in area di intersezione» o che «gli impianti ricadono in area di intersezione» talora «interessata da rotatoria» oppure che l’impianto ricade «a meno di 20 mt. dalla segnaletica stradale di prescrizione» oppure ancora che gli impianti «andrebbero a interessare un tratto di strada in curva»: il Dirigente ha ignorato del tutto che in base all’accordo transattivo era obbligato ad individuare una nuova ricollocazione per ognuno dei suddetti impianti, per i quali poi il Comune avrebbe dovuto rilasciare le rispettive autorizzazioni.
Ma non si è fermato qui l’operato del suddetto Dirigente, perché è arrivato a sanzionare gli stessi impianti pubblicitari per i quali aveva espresso parere negativo, per ognuno dei quali il Dirigente dell’Area Economico Finanziaria ha poi emanato una ordinanza di rimozione, nonostante che il procedimento fosse stato sospeso in attesa della pronuncia del Giudice di Pace o del Prefetto.
In violazione delle stesse prescrizioni del Codice della Strada si trovano tutt’oggi moltissimi cartelloni pubblicitari istallati da altre ditte anche nelle immediate vicinanze degli impianti della “RT2 in liquidazione”, diversi dei quali di natura totalmente abusiva, che il Dirigente del Corpo di Polizia Locale non ha a tutt’oggi sentito il bisogno di sanzionare allo stesso modo: dei 283 verbali comminati dal 18/08/2017 al 27/03/2018, ben 125 (pari al 45% circa) hanno riguardato esclusivamente la “RT” e la “RT2”.
Il 20 giugno 2016 la “RT2” ha presentato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma un dettagliato esposto, che ha dovuto integrare per ben tre volte e da cui spera di ottenere almeno il ripristino delle legalità che le sono state negate.
Gli episodi descritti nell’esposto hanno determinato una segnalazione scritta che il 10 ottobre 2017 l’On. Stefano Fassina ha inviato alla Presidente della Commissione Antimafia, Rosi Bindi, e la interrogazione parlamentare presentata il 25 ottobre 2017 dalla senatrice Loredana De Petris che fa riferimento anche al dettagliato esposto presentato dalla associazione ambientalista “Verdi Ambiente e Società” (VAS) riguardo ad una nutrita serie di impianti pubblicitari di cui ha segnalato i vizi di legittimità.
Ciò nonostante il Corpo di Polizia Locale ha continuato ad accanirsi contro la “RT2” arrivando al punto di sanzionare impianti regolarmente autorizzati dall’ANAS e non dal Comune ed addirittura gli inserzionisti della “RT2” per la pubblicità fatta su impianti non ancora sanzionati alla ditta titolare.
Il Dott. Luigi D’Aprano dal canto suo è arrivato ad emanare ordinanze di rimozione di impianti della “RT2” di cui il Prefetto aveva disposto la sospensione del Verbale di Accertamento di Violazione.
Lo stesso Dirigente il 27 settembre 2017 ha comunicato che le richieste di rilascio delle autorizzazioni presentate un anno prima non possono essere evase perché prive ancora dei pareri e dei nulla osta necessari: ma molti degli impianti non istruiti sono stati nel frattempo e continuano ad essere sanzionati e per essi il Dott. Luigi D’Aprano emana le ordinanze di rimozione.
L’accanimento ha determinato la presentazione di una seconda interrogazione parlamentare integrata che il 2 maggio 2018 è stata presentata sempre dalla senatrice Loredana De Petris, prima che il Comune venisse commissariato.
Tanto si doveva ai fini di una più completa informazione, che ci si augura che serva anche ad evitare il proseguimento da parte di certi organi di stampa e soprattutto dei funzionari operanti nel settore delle affissioni pubblicitarie di un eccesso di potere e di «comportamenti omissivi di rilievo associativo che possano incidere negativamente sulla correttezza e sulla trasparenza delle attività amministrative».
Cristiana Tirocchi