[sg_popup id=”106217″ event=”inherit”][/sg_popup]Riceviamo e pubblichiamo
“La tensione mediatica che si è venuta a creare dopo la notizia del problemi personali del Sindaco De Angelis e gli interventi sui media del sottosegretario Gaetti e dell’onorevole Fassina oltre a quelli di politici locali, mi inducono ad una riflessione che vorrei condividere con i cittadini di Anzio indipendentemente se parteggiano per la maggioranza o le opposizioni. Non voglio dare lezioni di politica a nessuno, si intende, ma credo che sia stato sorpassato il limite, da chi ha fatto di un problema personale di un uomo, anche se quell’uomo è il Sindaco di Anzio, che c’è tra l’essere in disaccordo con le scelte politiche ed entrare nella sfera privata che esula da quella pubblica.
Non è vero che siccome si tratta del Sindaco quella accaduta è una questione pubblica e tra l’altro non è vero che siccome c’è una indagine in itinere il Sindaco deve dimettersi. Ricordiamoci che in Italia c’è la presunzione di innocenza fino a che tre giudici diversi non ne accertino la colpevolezza.
Perché il Ministro Salvini, indagato, il Ministro Di Maio, i cui errori similari (la società edile era intestata a lui) possono restare al proprio posto ed invece il Sindaco di Anzio dovrebbe dimettersi?
Le lotte, chi si oppone a chi governa, deve farle sui problemi, non sulle persone. Anzio oggi si commenta da sola: il porto, il piano particolareggiato del centro storico, la biogas, la legalità tradita nei fatti amministrativi (e non in quelli privati), la Vignarola, il degrado delle periferie, l’immondizia che ci sovrasta, le strade disastrate. Questi sono i problemi su cui bisogna dibattere e mostrare il proprio dissenso. Ma i problemi personali del Sindaco no! Quelli sono suoi e l’etica della politica impone di lasciarli da parte. Se fosse emerso da parte del Sindaco un comportamento illecito, anche presunto, nella gestione della cosa pubblica, poteva starci, ma io sono per la presunzione d’innocenza, sempre, fino a prova contraria e quindi in questo caso mi sento di dissociarmi da chi fa politica in questo modo. Da chi è perennemente in campagna elettorale. Oggi è importante denunciare le inadempienze amministrative e proporre soluzioni alternative, questo è il compito delle opposizioni.
E sono perplesso su come, la maggioranza, invece, non abbia speso una parola sulla vicenda. Segno che la politica anziate è vecchia nel pensiero e non ha chiaro che il bene comune si persegue prendendo posizioni, sempre. Chi rimane in silenzio di fronte ad un attacco al primo cittadino ha invece il dovere, in casi come questo, dove è palese la strumentalizzazione di rimettere le cose al loro posto. Ciò che è pubblico sia patrimonio di tutti ma ciò che è privato rimanga tale”.
Michele Russo