Si sono dimessi dal Cda dell’Università Civica di Nettuno anche Fabio Potenza e Gianluca Fiocco, dopo che il commissario straordinario Bruno Strati ha revocato l’incarico al direttore Chiara Di Fede e al presidente Roberto Fantozzi. L’ultimo capitolo di una vicenda che non può che lasciare l’amaro in bocca e che si traduce per la città di Nettuno in un’occasione persa.
[sg_popup id=”106217″ event=”inherit”][/sg_popup]Un’occasione per fare cultura, promuovere eventi di livello, coinvolgere le realtà sane del territorio, le scuole, le società sportive, i giovani, i tanti ai quali i responsabili dell’Unicivica hanno aperto le porte in questi mesi, senza riserve, seguendo un’unica regola, quella di lavorare per la crescita di un comune privo di punti di riferimento, alle prese con il terzo commissariamento degli ultimi anni.
Una città che da sempre lamenta l’assenza di una biblioteca comunale, di un teatro, dove le associazioni che portano avanti progetti devono fare i salti mortali per trovare spazi, dove la cultura costa sempre gran fatica.
A tutto questo l’Università Civica stava cercando di porre rimedio, lanciando di continuo eventi, coinvolgendo associazioni e cittadini, mettendo a disposizione biblioteca e sala studio per gli studenti del territorio. Pochi mesi sono bastati a rovinare e vanificare tutto, con la decisione del commissario di azzerare i vertici a seguito delle esternazioni filofasciste, sul proprio profilo Facebook, di un personaggio locale presente a due eventi promossi dall’Unicivica in occasione delle celebrazioni per lo sbarco.
A pagare sono stati direttore e presidente, ma a pagare è anche la città che perde un punto di riferimento importante, nella speranza che i corsi già attivati possano almeno arrivare al termine dell’anno accademico. Comunque vada un peccato.