Oman: i piedi nella tradizione, la testa al futuro

In un mondo che sembra restringersi grazie ad una rete di trasporti sempre più ramificata il concetto di “meta esotica” assume una connotazione sempre più relativa. Così il nostro mediterraneo diventa un’enorme spiaggia vicino casa e i confini dell’immaginario vacanziero vanno allargandosi esponenzialmente, nuove rotte vengono esplorate e quello che sembrava distante dal nostro radar si approssima sempre di più alle nostre possibilità, e alle nostre scelte.

È il caso del Oman, un sultanato posto all’estremità sud-orientale della penisola araba, paese di dune desertiche bagnate dalle acque del Mar Arabico che in prossimità della regione si fa Golfo dell’Oman. Gli italiani rinnovano di anno in anno il loro entusiasmo per la scoperta di queste nuove, accessibilissime, latitudini e fanno registrare numeri di affluenza davvero impressionanti. Il nostro paese si è innamorato di queste atmosfere da mille e una notte, lo si può affermare senza indugio, merito senz’altro in un cambio di marcia nel settore turistico del paese che da hub vacanziero ora punta ancora più in alto, a essere uno dei riferimenti economici del mondo arabo al pari di Emirati e Qatar. Proprio in virtù di queste lecite aspirazioni, il paese va goduto oggi che ancora resistono gli avamposti di un vecchio mondo pieno di spiritualità e bellezza.

Dal medioevo alla modernità
Ciò che per oltre due secoli rappresentò la fortuna del paese, nel XX secolo divenne l’ancora che lo teneva attaccato ad un vecchio modo di concepire il proprio essere nazione. Nel 1600 l’Oman poteva contare su un piccolo impero coloniale dedito soprattutto al commercio di armi e schiavi, un’economia che da potenza mutò in arretratezza costringendo il paese al protettorato britannico nel ‘900. Il medioevo omanita era durato anche troppo a lungo quando il sultanato di Sa’id bin Taymur fu rovesciato dal figlio Qabus e dalla sua visione futurista che ha proiettato il paese verso l’indipendenza dall’Inghilterra e un futuro di prosperità e pace che oggi va ampiamente concretizzandosi.

I risultati odierni sono costruiti su tre assi fondamentali: sicurezza, trasporti, infrastrutture.

Oman, un paese sicuro
La penisola araba è stata per anni associata all’immagine di un perimetro geografico politicamente instabile e dispotico, un luogo di fascino sovrastato da interessi di diversa natura che ne deturpavano la fisionomia e ne rendevano insicura un’eventuale permanenza vacanziera. Un preconcetto spazzato via dai dati odierni che parlano di un rasserenamento della regione, dei rapporti tra Stati confinanti, di paesi davvero sicuri.

L’Oman è uno dei paesi più tranquilli, non solo tra quelli del Golfo, ma del mondo intero. Basta consultare il “The travel and tourism competitiveness report 2017”, il dossier sulla competitività degli Stati in materia di turismo e viaggi utilizzando categorie di classificazione tra cui anche la sicurezza, per vedere che l’Oman è il quarto paese più sicuro al mondo. Davanti ci sono Islanda, Emirati Arabi e Finlandia, l’Italia è intorno al settantesimo posto di questa classifica, segno che quest’Oman non è solo un paese sicuro ma anche da prendere a modello.

Strutture e trasporti all’avanguardia
Messa a punto la sicurezza bisognava rendere il paese raggiungibile attraverso voli diretti che svincolassero l’Oman dalla sudditanza verso le compagnie aeree dei paesi limitrofi. Detto fatto, oggi tutti gli aeroporti internazionali hanno una rotta verso Muscat (o, in italiano, Mascate), la capitale del paese che è divenuto un vero hub dei trasporti aerei della ragione in virtù di un nuovo aeroporto moderno e funzionale.

Inaugurato nel marzo del 2018 il nuovo aeroporto internazionale di Muscat nasce per accogliere circa 15 milioni di viaggiatori l’anno per riuscire a raggiungere la soglia dei 50 milioni in pochi anni. l’ambizione è enorme: divenire uno dei 20 migliori scali del mondo nel giro di un paio d’anni. Gli strumenti ci sarebbero tutti, la nuova struttura infatti consta di 335 mila metri quadri di superficie di cui 6 mila solo per l’area duty free. L’aeroporto è un vero colosso dell’architettura moderna, oltre a essere ecosostenibile.

Da qui passeranno i voli provenienti e diretti in tutte le parti del mondo, molti dei quali saranno affidati alla compagnia di bandiera Oman Air, azienda in piena salute che sta trovando il suo posto tra le grandi realtà regionali come Etihad ed Emirates.

E non finisce qui con le infrastrutture visto che la capitale vede aprire di continuo nuovi cantieri intenti ad erigere strutture che saranno dedicate all’accoglienza sia per quanto riguarda il turismo vacanziero sia per meeting aziendali ed occasioni di lavoro, trasformando così la città in un polo del business prima del Golfo, più avanti dell’intero continente.

C’è ancora tempo per le avventure
Certo, abbiamo finora descritto un paese in transizione verso la modernità, verso il futuro. Ma l’Oman ha ancora tanto da dare al viaggiatore che cerca l’essenza storica e naturalistica di questo territorio. La natura, e soprattutto la geografia dell’Oman vedono risaltare la bellezza delle oasi in mezzo ai deserti che incorniciano il territorio. Per fortuna il rapido modernizzarsi del paese lascia ancora spazio all’esplorazione selvaggia, grazie anche al lavoro dei tour operator nostrani che da tempo operano sul territorio. Molti consigliano di vedere l’Oman ora che non è ancora totalmente proiettato verso il futuro ma dà ancora spazio ad esperienze vere le notti in tenda nel deserto, avventure che possono essere organizzate già dall’Italia grazie ad alcune realtà esperte nell’organizzazione di queste avventure.