Aprilia. E’ morto Ennio Borgia, fu internato nel lager di Dachau

[sg_popup id=”106217″ event=”inherit”][/sg_popup]La morte di Ennio Borgia è avvenuta nella mattinata di lunedì 20 maggio in un ospedale di Roma per problemi cardiaci. Nato a Roma il 10 giugno 1927 risiedeva ad Aprilia dagli anni ’60. Nel 1944 venne catturato dai tedeschi ed imprigionato a Dachau in Germania per motivi politici.

 

 

Ennio Borgia mostra il suo numero-scritto sul libro di Dachau

A ricordarlo Elisa Bonacini presidente Associazione ‘Un ricordo per la pace’:”Dopo aver scoperto la sua storia nel 2011 con lui tanto lavoro nelle scuole, sempre disponibile al racconto di quello che aveva vissuto a soli 16 anni a Dachau, imprigionato quale partigiano monarchico un po’ per caso. La sua storia rappresenta tutte le brutture e le contraddizioni del periodo di guerra. “Mai più guerra!” termina il suo video, che realizzai poco dopo averlo conosciuto. Mai più ti rivedremo qui con noi, caro Ennio.Se ne vanno così anche gli ultimi testimoni dell’orrore perpetuato nei lager nazisti. É adesso che la nostra voce di condanna si deve ergere più alta, affinchè non se ne perda la memoria. Sta a noi farlo. Addio Ennio! Non ti dimenticheremo, mai. Un abbraccio forte alla figlia Adna ed alla moglie Speranza con cui abbiamo condiviso in questi anni tante belle emozioni”.

LA STORIA

Ennio Borgia nacque a Roma nel 1927; a soli 6 anni rimase orfano di madre. Nel febbraio 1944 poco più che sedicenne volle ricongiungersi al fratello Edelberto aviere nella Repubblica Sociale presso l’aeroporto di Venaria Reale (Torino). Giunto a Caselle Torinese, si trovò nel mezzo di uno scontro a fuoco tra avieri della Repubblica Sociale ed il piccolo gruppo di patrioti della “brigata Davide” di carattere monarchico. Cercando disperatamente una via di fuga si trovò a scappare nella direzione dei partigiani che lo incorporarono nella loro giovane formazione, ancora in via di organizzazione e mal armata. Il giovanissimo Borgia trascorse circa due mesi con questo gruppo, condividendone le peripezie dalle valli del torinese sino alla provincia di Gorizia. A Sagrado, in un rastrellamento effettuato dalle SS, venne arrestato con tutti i componenti del gruppo, imprigionato dapprima nella Risiera di San Sabba a Trieste e poi deportato nell’Aprile del 1944 nel lager di Dachau, ove fu prigioniero fino alla liberazione per l’intervento degli americani il 29 aprile 1945.

(dal blog dell’Associazione “Un ricordo per la pace”)