di Eduardo Saturno
Lo scorso 20 marzo anche il nostro giornale si era occupato delle polemiche suscitate dalla installazione di un traliccio nei pressi della Stazione ferroviaria di Lido di Lavinio (https://inliberauscita.it/attualita/116143/lavinio-arrivano-i-mostri/). Una struttura che avrebbe dovuto ospitare un ripetitore telefonico che sino ad ora, per fortuna, è rimasta orfana della serie di antenne che l’avrebbero arredata.Problema risolto direte voi? Assolutamente no! Perché come potrete osservare dalla foto scattata nei giorni scorsi, la genialità umana ha partorito un artefatto che è stato attestato sul lastrico solare di un Condominio all’interno del Quartiere Zodiaco di Anzio.
Solo che in questa occasione non mi sembra ci sia stata qualche sollevazione popolare, tantomeno un intervento delle Istituzioni locali. Come se le onde elettromagnetiche emesse da questo impianto avessero, rispetto al precedente, delle virtù taumaturgiche. Ma sappiamo tutti che cio’ non risponde al vero!
Comunque sia, qualcuno avrà dato il suo benestare perché per l’installazione di queste antenne le compagnie telefoniche necessitano dell’autorizzazione del Comune, nullaosta che viene concesso successivamente al controllo effettuato dall’Agenzia Regionale Protezione Ambiente in merito al rispetto dei limiti di emissioni elettromagnetiche consentite dalla legge. Inoltre, per installare l’antenna su un tetto condominiale si ha la necessità di approvare una delibera assembleare con il voto favorevole della maggioranza dei condomini intervenuti in assemblea, che rappresenti almeno i due terzi del valore dell’edificio.
Al condominio, il gestore della compagnia telefonica che installa l’antenna paga un canone per l’affitto annuale del tetto, oltre a rimborsare le spese dell’energia elettrica. Ma il problema più grande per i gestori telefonici è quello legato alle conseguenze sulla salute che i condomini e gli abitanti dei palazzi vicini possono avere dopo l’installazione di queste antenne. Si possono avere dei danni alla salute a causa della continua esposizione alle onde elettromagnetiche. Alcuni studi hanno dimostrato che queste onde elettromagnetiche prodotte dalle antenne si propagano in ampiezza e non in verticale, quindi è molto meglio vivere nello stabile al di sopra del quale è installata l’antenna piuttosto che negli edifici vicini.
Non siamo nemici della tecnologia, ma ribadiamo che se è pur vero che l’iniziativa economica è libera, essa non può comunque svolgersi in modo da provocare un danno alla salute e alla sicurezza (oltre che alla libertà e dignità umana). Dunque la libertà delle compagnie telefoniche di installare i ripetitori non può essere incontrollata e soprattutto in contrasto con il diritto alla salute. Infatti, anche laddove l’amministrazione comunale abbia autorizzato l’installazione di un ripetitore telefonico attraverso regolare concessione edilizia, ciò non le impedisce di chiedere (a tutela della salute dei cittadini), l’emissione di provvedimenti urgenti come la rimozione o la disattivazione dell’impianto, qualora questo non abbia rispettato il progetto costruttivo o abbia superato i limiti di tollerabilità delle emissioni.