Lo chiamano “il grottarolo” perché quella spiaggia lo ha visto crescere. Edoardo Cametti è una forza della natura: voleva fare il bagnino e in un giorno d’estate si è presentato ai ragazzi che lavorano nella spiaggia libera delle Grotte di Nerone dicendo che voleva imparare il mestiere. Così è stato. Maglietta rossa e binocolo sempre in mano, trascorre le giornate in spiaggia a controllare che nessuno affoghi.

La sindrome di down – per lui che il 25 agosto compirà 18 anni – non è un limite ma una risorsa, una fonte di infinite possibilità. Un ragazzo speciale con un’energia e un fisico atletico da fare invidia. Fa sport da 13 anni, come spiegano divertiti i genitori Francesca e Riccardo e sua sorella Carlotta.

“Nostro figlio non si ferma mai, pratica rugby da tanti anni, ha fatto anche un corso di vela proprio ad Anzio, città che ama infinitamente e dove è perfettamente integrato. Veniamo qui ogni estate, appena finiscono le scuole, nella nostra seconda casa. Anzio per il nostro Edoardo è una scuola di autonomia. Qui può uscire da solo, a differenza che a Roma, girare liberamente in bicicletta, senza paura”.

Ad Anzio si sente libero e sicuro. Ama il mare, ama soprattutto la città dove è cresciuto e dove vive in estate. Dopo essersi presentato ai ragazzi del salvataggio il giovane Edoardo è stato “adottato” come assistente bagnante e adesso trascorre le giornate insieme a loro, vigilando sul mare e ascoltando i ragazzi che dispensano consigli e regole.

“Quest’anno nostro figlio ha deciso che voleva fare il bagnino – continuano i genitori – e i ragazzi della spiaggia libera lo hanno preso subito a ben volere, inserendolo tra loro e facendolo integrare. Lui prende questo impegno come un lavoro vero, non esce di casa senza il suo binocolo. Noi lo controlliamo dal nostro ombrellone, nello stabilimento a fianco. Edoardo è un ragazzo felice e pieno di volontà. I bagnini della spiaggia libera si sono dimostrati gentilissimi, disponibili e si sono dedicati con pazienza ed entusiasmo a nostro figlio. Per questo li ringraziamo di cuore”.

“Da subito abbiamo preso a cuore Edoardo – commenta Alessandro Capucci – E’ stata una sua scelta stare con noi, ci ha detto che voleva imparare il mestiere e per noi è stato un piacere dargli questa possibilità, mettendolo a suo agio e facendolo sentire subito parte della squadra”.