di Eduardo Saturno

Nelle favole era il Principe azzurro a ridestare la bella addormentata di turno. Ad Anzio è bastata una troupe di “Striscia la notizia” capitanata da Jimmy Ghione per interrompere lo stato di letargo politico della giunta neroniana rispetto alla estrema situazione di disagio sociale in cui versa il quartiere “Zodiaco”.
Eppure di spiacevoli episodi accaduti nel corso degli anni ce ne sono stati innumerevoli: furti in appartamento, occupazioni abusive, spaccio, prostituzione, tanto per citarne qualcuno. Mai tanto gravi al punto di provocare un barlume di reazione tra gli occupanti di Villa Sarsina ( maggioranza ed opposizione). Probabilmente perché era normale che cani da guardia ringhiassero davanti ai portoni di ingresso di alcune palazzine, rientrava nella norma il fatto che furgoni ed automobili prendessero fuoco e consolidata prassi che nei cortili stazionassero veicoli rubati. Ma per chi si recava da quelle parti solo in occasione delle tornate elettorali potrebbe essere una giustificazione: in effetti “non potevano sapere”. Nonostante questo, con uno scatto d’orgoglio degno dei migliori centometristi dell’atletica leggera, il 1 ottobre scorso con la delibera n.122 è stato emanato un progetto di riqualificazione e arredo urbano del quartiere Zodiaco che prevede l’impegno economico di 200.000 euro. Un progetto molto generico che a prima vista dice molto poco circa la tipologia degli interventi da attuare e non prevede nessuna ricerca preventiva sul tessuto sociale su cui ci si accinge ad intervenire. E non è una cosa di poco conto!
Dal canto nostro ci permettiamo di proporre come possibile soluzione l’applicazione di programmi partecipati di riqualificazione urbana e di quartiere. Come documentato nel sito dell’ISPRA ( Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), ci si riferisce a “strumenti di urbanistica partecipata che prevedono il coinvolgimento degli stakeholder per la definizione di specifici programmi e progetti di determinate porzioni del territorio amministrato dall’ente. Gli attori del territorio svolgono un ruolo attivo di promotori, investitori, gestori, fruitori attraverso una concertazione che prevede accordi privilegiati con gli investitori e talvolta estesi anche ad organizzazioni sindacali e alla comunità locale.
I Programmi partecipati di riqualificazione urbana sono strumenti legati alla pianificazione urbana, all’edilizia, alla progettazione degli spazi pubblici (in particolare modo le piazze e i parchi), che tenga conto delle esigenze ed idee di chi dovrà vivere in questi spazi. Rappresentano la possibilità di realizzare in maniera condivisa e partecipata i Programmi di riqualificazione urbana (Pru) introdotti dall’art.10, comma 2bis, della legge 493/93 come programmi integrati pubblico-privati di riqualificazione urbanistico-edilizia di aree dimesse e/o fortemente degradate. La formazione dei programmi di riqualificazione urbana costituisce per l’ente l’occasione per raccogliere una serie di indicazioni progettuali e attuative, per approfondire le linee sintetiche dei più rilevanti processi di trasformazione urbana, allo scopo, mediante l’individuazione di alcuni assi prioritari d’intervento, di ricondurre alcune parti di città ad un più complessivo ridisegno urbano e di ridistribuzione dei pesi insediativi e funzionali.
I Contratti di quartiere sono progetti di recupero urbano (edilizio e sociale) a livello di quartiere o d’area promossi dai Comuni in quartieri segnati da diffuso degrado delle costruzioni e dell’ambiente urbano e da carenze di servizi in un contesto di scarsa coesione sociale e di marcato disagio abitativo e prevedono il coinvolgimento diretto degli abitanti del quartiere nell’elaborazione dei progetti. Hanno come obiettivo primario la “promozione del territorio” in coerenza con i programmi per lo sviluppo umano a livello locale delle Nazioni Unite e dall’Unione Europea (Habitat, Agenda 2030, Agenda Urbana. La legge 21/2001 ha promosso il programma “Contratti di Quartiere II”, diretto alla riqualificazione edilizia, al miglioramento delle condizioni ambientali, all’adeguamento e sviluppo delle opere di urbanizzazione e delle dotazioni di servizi pubblici e privati, all’integrazione sociale e all’incentivazione dell’offerta occupazionale e abitativa, nonché al recupero e ricostruzione di manufatti colpiti da eventi sismici e da pubbliche calamità”.
Come si realizza?
I Contratti di quartiere sono stati disciplinati dal Decreto 30 dicembre 2002 del Ministero delle Infrastrutture che ha emesso un bando per finanziamenti, per programmi di riqualificazione di insediamenti di edilizia residenziale pubblica. E’ fondamentale la partecipazione della comunità locale, delle associazioni, degli operatori economici per definire gli obiettivi da perseguire, l’attuazione e il monitoraggio dei risultati, per la realizzazione di interventi condivisi. L’approccio partecipativo implica il coinvolgimento attivo dei beneficiari potenziali nelle diverse fasi di un piano, fin dalla sua ideazione, con un approccio bottom-up.
Il campo principale di applicazione dei sistemi partecipativi è quello della progettazione, nell’ambito del quale esistono diverse categorie di “metodologie partecipative” (dalle attività in piccoli gruppi in forma di focus o metaplan, alle tecniche di consultazione su più ampia scala).
Perché è utile?
Il percorso di progettazione partecipata si può schematizzare in due fasi principali: la formulazione di prime proposte-idee condivise e una fase operativa in cui i gruppi di lavoro, già costituiti precedentemente, potranno seguire più direttamente le fasi della progettazione esecutiva dell’area. In particolare è possibile:
avviare percorsi di partecipazione e co-progettazione tra i diversi soggetti residenti e/o frequentanti l’area considerata;
elaborare proposte inerenti le funzioni e la struttura degli spazi considerati, i possibili utilizzi di queste aree e il ruolo di centralità che svolgono nel territorio;
definire eventuali modalità di gestione dei nuovi spazi, stimolando, se necessario, i vari soggetti coinvolti ad impegni concreti e co-responsabili.