di Eduardo Saturno
“Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso …”
Inconsciamente le donne e gli uomini di Fondazione TIM hanno fatto proprio questo motto di Toro Seduto quando hanno deciso di scendere in trincea per combattere un invisibile nemico chiamato coronavirus. Usando la loro “arma” preferita, la solidarietà, è stato donato un totale di 1 milione di euro a favore dell’Ospedale San Raffaele di Milano, del Consorzio per la Ricerca Sanitaria – CORIS, dell’Ospedale Spallanzani di Roma e dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione “G. Pascale” Napoli. I fondi raccolti, 500 mila euro provenienti dalla Fondazione e altri 500 mila euro tramite una campagna di sottoscrizione fra i dipendenti TIM, per cui Fondazione si impegna a completarne la cifra, sono equamente ripartiti a queste quattro strutture.
L’Ospedale San Raffaele di Milano, che ha sdoppiato in una sola settimana il suo Pronto Soccorso; il Consorzio per la Ricerca Sanitaria – CORIS della Regione Veneto, per un cofinanziamento a uno studio clinico finalizzato a sviluppare terapie che possano evitare le manifestazioni più gravi della malattia; l’Ospedale Spallanzani di Roma per l’ammodernamento in tempi rapidi dei laboratori di biosicurezza, quelli in cui è stato isolato per la prima volta il virus; l’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione “G. Pascale” di Napoli, per un laboratorio che lavorerà sul genoma del virus, con l’obiettivo di facilitare l’approntamento di terapie.
“Sarà pure una goccia nell’oceano, ma se non lo si facesse, l’oceano avrebbe una goccia in meno”.