Lavoratori stranieri: l’italiano si apprende online

L’insegnamento della lingua italiana (e delle lingue straniere) passa sempre di più dalla via telematica, il mezzo più comodo per la comunicazione studente-professore.

Resiste il limite dell’impersonalità, quel porre uno schermo tra sé e la persona che insegna la nuova lingua. Videochiamate e videoconferenze però hanno limato anche questa distanza, la connessione sempre più performante ha reso l’apprendimento telematico una sorta di lezione con realtà aumentata: parlo con il prof e nel frattempo ho sottomano innumerevoli risorse digitali.

In questo articolo valuteremo alcuni aspetti dell’insegnamento telematico dell’italiano agli stranieri e alcune piattaforme di riferimento nel settore.

La qualità dell’insegnamento online
Dal punto di vista della qualità dell’apprendimento, il potenziale studente può sempre far fede al titolo di insegnamento del professore. L’insegnante di italiano per le persone straniere si presenta formalmente come “insegnante di italiano L2”, ciò vuole dire che si tratta di una persona che ha ottenuto l’abilitazione.

Non tutte le piattaforme online richiedono l’abilitazione all’insegnamento per candidarsi come professore. Per questo è sempre utile capire il titolo di studio del docente e fidarsi soprattutto di chi ha l’abilitazione all’insegnamento: la laurea non equivale alla capacità automatica di sapere insegnare.

Ricordiamo che l’abilitazione si ottiene attraverso la classe di concorso A23 o tramite le certificazioni CEDILS, DITALS e DILS-PG rilasciate rispettivamente dalle Università Ca’ Foscari, Università per stranieri di Siena, Università per stranieri di Perugia.

I canali più utilizzati
Sicuramente, in questo particolare tipo di insegnamento, dove studenti e professori potrebbero anche non stringersi mai la mano, a farla da padrone è Skype. Il prodotto Microsoft è stato uno dei primi client sul mercato della messaggistica istantanea e della telefonia VoIP, nessuna piattaforma di e-learning può fare a meno di questo software.

Poi ci sono servizi che invece non prevedono alcuno scambio tra professore e studente. Si tratta di corsi che vengono acquistati in un’unica soluzione, oppure tutte le risorse digitali del web quali: podcast, video Youtube, app per l’ampliamento del vocabolario. Si tratta sempre di risorse valide che però sono più adatte a chi non parte proprio da zero e ha più dimestichezza con la lingua, non avendo quindi il ciclico bisogno di confrontarsi con un docente.

C’è poi il caso, sempre più diffuso, di intere aziende che fanno lezione di italiano come seconda lingua. Pensiamo ad esempio a interi reparti dislocati all’estero, ma che hanno comunque bisogno di comunicare in modo efficace con i colleghi italiani. Per queste casistiche i canali più efficaci sono Zoom e Cisco WebEx, entrambi sistemi a pagamento che permettono di effettuare videoconferenze di gruppo con risultati soddisfacenti.

Piattaforme per l’apprendimento dell’italiano come seconda lingua
Vediamo ora una carrellata di piattaforme sulle quali è possibile imparare l’italiano tramite lezioni telematiche, sistemi di e-learning e lezioni online di conversazione.

Italky: una delle piattaforme migliori per l’apprendimento di una lingua straniera, considerato l’alto livello di selezione dei docenti (per la maggior parte con abilitazione all’insegnamento).

L’IT: una scuola online di italiano per stranieri che, tra i vari corsi di italiano proposti, offre anche un corso di conversazione online con focus sulla capacità di parlare italiano.

Superprof: qui si può trovare un insegnante praticamente per ogni tipo di materia o disciplana si voglia apprendere. Quindi italiano ma, per esempio, anche danza.

Preply: anche in questo caso si tratta di una piattaforma di incontro tra la domanda degli studenti e l’offerta dei potenziali insegnanti, ordinati per materia e tariffa orari. Consigliato soprattutto per chi vuole seguire lezioni private ed è alla ricerca di un tutor.

Udemy e Docebo: due piattaforme di e-learnig che distribuiscono materiali multimediali utili all’apprendimento. Si tratta per lo più di video-corsi e dispense organizzati in un archivio che è davvero sterminato.