Il “viaggio esilarante sulla Pontina” di Emiliano Miliucci

Il geniale Emiliano Miliucci ci porta sulla Pontina in un viaggio esilarante

“La Pontina, al secolo SS148, sarebbe una strada che almeno nelle intenzioni dovrebbe collegare Latina con Roma.

La parola Pontina pare derivi dall’Etrusco arcaico e che significhi: Tanto nun arivi.

Sarebbe una strada ma in realtà la Pontina è uno stato civile,un’occupazione,un enorme condominio.
Insomma tutto fuorchè una strada.

60 kilometri di sogni mai avverati, speranze mai mantenute, appuntamenti saltati in partenza.

Nessuno si chiede mai se sulla Pontina c’è coda.
La gente si limita a chiedersi dove c’è coda sulla Pontina.

Se la coda è verso l’Eur alle porte di Roma è un miracolo, se la coda è a Pomezia a 20 km da Roma è normale se la coda sta ad Aprilia so cazzi.
C’è gente pendolare che passa talmente tanto tempo su quella strada che alla domanda:

– Che fai nella vita?

Ti guarda sconsolato e ti risponde:

– La Pontina.

Perchè il viaggio è esso stesso la vita.

C’è gente che si alza la mattina, va Roma e torna a casa all’alba del giorno dopo giusto in tempo per riprendere la Pontina verso Roma.

Sulla Pontina ci sono i lavori.
Sempre.
A tutte le ore.
Ma nessuno ha mai capito in cosa consistano sti “lavori”.
Secondo alcuni stanno utilizzando la Pontina come campo di lavoro per fabbricare il Mose, la Salerno Reggio Calabria e il ponte sullo Stretto.

A volte per via dei lavori la Pontina la chiudono.
Con la gente dentro.
– Ma io adesso come torno a casa?
– Questa è la tua casa…

Le alternative alla Pontina sono voli di fantasia narrati in antichi scritti di Salgari.
Si narra di strade che portino a Roma senza fare la Pontina ma nessuno ha mai capito se esistano per davvero.
Perchè per quanta fantasia tu possa metterci, ad un tratto è inevitabile ristrovarsi sulla Pontina che come un gorgo infernale inghiotte a se tutti i moderni pellegrini che da Latina provano ad andare nella città eterna.

La Pontina vista da fuori è un fiume di speranze.
È un sogno di velocità e distanze accorciate.
Ma appena prendi la Pontina ella si trasforma in una palude che si attacca alle tue ruote e ti ammalia come le sirene di Ulisse facendoti perdere ogni speranza di uscire da li.

C’è gente che vaga sulla Pontina ormai da anni.
Alcuni hanno preso la residenza allo svincolo di Ardea e hanno formato una comune che pratica il culto del Grande Raccordo Anulare in quanto Dio irragiungibile.

Allo svincolo di Pomezia hanno allestito un point per l’assistenza psichiatrica da vittime del traffico sulla Pontina.

In ultima istanza la Pontina è un enorme santuario dove ogni giorno migliaia di persone si trovano a nominare fragorosamente il nome di Dio.
Chiaramente invano.”

Emiliano Miliucci

 

 

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