Nettuno. Al teatro il Girasole, successo dell’happening “Nascosta, su strada”

Sabato 26 Novembre al Centro Artistico “Il girasole”, si è svolto un vero e proprio happening.
Sette donne si sono unite e hanno creato “Nascosta, su strada”, l’idea nasce da Martina Licorni operatrice sociale in contatto con i migranti e dalla voglia di dare voce alle donne nigeriane costrette a prostituirsi.
Insieme a Claudia Mancini, libraia di Levante caffè letterario hanno letto il libro “Le ragazze di Benin City” scritto da Isoke che racconta senza tabù la vita che la stessa Isoke ha condotto da quando ha lasciato la Nigeria con la promessa di una vita migliore, ed è approdata in Italia, dove la mafia nigeriana e Italiana l’hanno costretta a battere sulla strada.
Dora D’Agostino ha curato la regia dell’evento estrapolando dal libro un racconto inquieto, crudo e vero, ma attraverso l’arte è stato possibile arrivare a tutti, uomini e donne, senza distinzione sociale.
Le attrici Maria Sivo e Silvia Corona si sono messe al servizio del pubblico raccontando attraverso le parole e il loro corpo quello che accade alle anime come Isoke.
Monia Taglienti e Ludovica Langella hanno curato la comunicazione social dell’evento e Giovanna Castellano dell’agenzia Next ha curato la pubblicità.
Roberta Caprari tatuatrice che si occupa da anni di progetti per le donne ha ideato il logo delle t-shirt, tre linee che indicano le cicatrici di appartenenza ai riti tribali.

L’evento è andato sold out, il territorio ha risposto in modo positivo ed è sempre bello sottolinearne l’impatto sociale perché significa che certi temi se pur meno raccontati, suscitano curiosità propositiva.

Parlare di donne non è mai troppo, parlare di violenza non è mai abbastanza, e come ha sottolineato Benedetta Armocida, medico e presidentessa di Salute globale, una donna su tre subisce violenza.
Seguita dall’intervento dello psicologo Emanuele Petrella che collabora con l’Associazione Operatori Sanitari nel mondo a cui è stato donato l’intero incasso della serata, ogni donna che arriva a chiedere aiuto ha bisogno di una riabilitazione che può durare tanto tempo.

Nascosta, come tutte le donne che sono sotto i nostri occhi ma spesso facciamo finta di non vedere.
Nascosta, come quando davanti alla verità ti tappi gli occhi fingendo che non esista.
Nascosta, su strada, perché quello che vediamo è solo la quarta di copertina di ogni singola donna nigeriana, il loro dolore, la sofferenza fisica e mentale, i maltrattamenti, i corpi resi brandelli, sono nascosti, bisognerebbe provare a leggere più a fondo.

Tutto il gruppo di Nascosta ci tiene a ringraziare ogni singolo partecipante e promettono che questo è stato solo l’inizio.