2023: tornano i fondi alternativi? Oggi al Palazzo Falletti di Roma il convegno

Portafoglio short e investimento flessibile sono due strategie modelli di successo
I nuovi fondi alternativi aggiungono inoltre la novità degli investimenti ESG

In periodi di tassi bassi e di buon andamento della borsa gli investitori sono soddisfatti, ma ora che i tassi sono saliti a livelli elevati e le borse continuano a collezionare segni negativi, si pone il problema di limitare le perdite e trovare asset non tradizionali, ma che garantiscano rendimenti positivi.

Se ne parlerà a Roma il 25 gennaio ore 17,00 al convegno “Il ritorno degli alternativi – Strategie Liquid Alternatives & fattori ESG” organizzato a Palazzo Falletti, via Panisperna 207 da Parus Finance, gestore di investimenti indipendente con sede a Londra. Parteciperanno ai lavori esperti internazionali della finanza e rappresentanti di enti previdenziali italiani, particolarmente interessati alla gestione dei fondi loro affidati.

Marc Chatin, Partner e Portfolio Manager di Parus Finance, aprirà gli interventi, spiegando perché oggi si può parlare di una “Nuova era degli investimenti alternativi”.
“Siamo in una fase economica che non si vedeva da molti decenni – ha dichiarato Chatin – e questo è un mercato entusiasmante per la nostra strategia”

Nei periodi di crisi, si mette in evidenza chi è professionalmente capace di gestire i flussi, chi compra titoli e ne vende altri nello stesso momento, riuscendo a portare a casa risultati comunque positivi in una fase in cui i gestori chiudono bilanci con perdite del 15%.

Parus Finance ci crede e, anche in Italia, si sta muovendo per far conoscere la sua strategia Global Long Short Equity, un modello di successo che finora ha riportato rendimenti significativamente superiori ai mercati azionari.

L’investimento ad alto rendimento si può concretizzare, però ha dei presupposti: la ricerca e l’analisi di bilanci e prospettive di società, prima che si realizzino operazioni di investimento, con l’obiettivo di individuare società che abbiano notevoli potenzialità di crescita, investendo in anticipo rispetto ai trend di crescita previsti. Come ha fatto Parus entrando in molte società ancora non valorizzate come Google nel 2004, Facebook nell’ottobre 2012 e Tesla nel maggio 2013.

“È importante determinare il vero valore di un’azienda piuttosto che preoccuparsi dell’andamento dei prezzi delle azioni – ha spiegato Marc Chatin – La mia esperienza con i cicli economici precedenti mi ha insegnato che a lungo termine lavorare in modo indipendente sui fondamentali paga di più che cercare di rispondere alle tendenze”.

Con le strategie del portafoglio short e di investimento flessibile, Parus è stata in grado di limitare le perdite, come il -9% del 2008, quando il mercato era in calo del 45% o il +3,5% dell’anno scorso, quando l’MSCI world (indice del mercato azionario a livello globale) era in calo del 19,5%. E l’anno scorso, a causa dei periodi di transizione del mercato, la strategia si è dimostrata ancora una volta vincente. A dicembre 2022, il fondo era del +2,9%, quando il mondo MSCI era in ribasso del -4,3%. Lo short book ancora una volta ha trainato la performance.

Gli argomenti hanno trovato molti ascoltatori attenti e le adesioni all’evento si sono immediatamente moltiplicate.