Anzio. Ricordata con un libro la figura del partigiano Vittorio Mallozzi

Ieri nella prestigiosa cornice di Villa Sarsina, attraverso la presentazione del libro di Donatella Panzieri, è stato ricordato Vittorio Mallozzi, leggendario combattente per la libertà dei popoli, ufficiale delle Brigate Internazionali nella guerra di Spagna, eroico comandante partigiano nella Resistenza romana fucilato a Forte Bravetta nel 1944, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria.
Sono intervenuti oltre all’autrice, la presidente della sezione ANPI Anzio-Nettuno Leda Cochi, lo storico Augusto Pompeo, il prof. Andrea Marcellino e l’ex Assessore alla cultura Vittoria Frittelloni.

Una figura importante per la città del litorale tanto che a lui è stata dedicata la più bella e rappresentativa Riviera Vittorio Mallozzi.

 

Una vita Contro” Il libro ricostruisce la breve vita di Mallozzi, che attraversa alcune tra le esperienze più significative del secolo XX. Nato in una casupola nei pressi della fornace di Anzio si trasferisce a Roma in un luogo storico della realtà operaia romana, la Valle dell’Inferno, popolata di cave di tufo e fornaci di mattoni e di fornaciai anarchici, socialisti e, dopo il 1921, comunisti. Qui Mallozzi ha la sua formazione politica e diviene oppositore del fascismo. Nell’aprile del 1933 sfugge all’arresto e raggiunge la Francia. Nel 1936, allo scoppio della guerra di Spagna, parte con i primi scaglioni di volontari e la sua attività militare è stata ricostruita grazie al prezioso lavoro dell’AICVAS. Nel marzo del 1937 partecipa alla lunga battaglia di Guadalajara, alle porte di Madrid. Nell’estate 1937 Mallozzi in un grave incidente motociclistico, riporta delle fratture alle gambe, che lo segnano permanentemente tanto da renderlo claudicante. Quando la situazione internazionale cambia rapidamente e in peggio, Mallozzi come molti altri comunisti è deportato dal governo francese in vari campi di internamento fino a quello del Vernet d’Ariège, un vero e proprio campo di concentramento. Nell’agosto 1941 è consegnato dalla polizia del governo fantoccio di Pétain alla polizia fascista e viene condannato al confino a Ventotene per cinque anni. Vi rimane fino alla caduta del fascismo, vivendo accanto a molte personalità significative dell’antifascismo ed arriva a Roma il 25 agosto 1943. Dopo l’otto settembre è partigiano a Roma e commissario politico nella terza Zona comunista fino alla cattura, il 20 dicembre 1943, a Montesacro. Rinchiuso a via Tasso e nel carcere di Regina Coeli il 31 gennaio 1944 è fucilato a Forte Bravetta con altri antifascisti. Mallozzi è stato insignito di Medaglia d’oro alla memoria”.