La Polizia di Stato evidenzia un aumento di segnalazioni di casi di sextortion (letteralmente ‘estorsione sessuale’). Nel mese di agosto, la Polizia Postale ne ha ricevute oltre un centinaio, in danno di adulti e di minori, quasi sempre di sesso maschile.
Si tratta di un fenomeno con un enorme potenziale di pericolosità perché agisce sulla fragilità delle vittime. Quello che nasce come un gioco sessuale li trasporta in un incubo fatto di ricatti, continue richieste di denaro e minacce, da attuare con la diffusione sui social immagini intime ottenute tramite live chat.
Tutto inizia con qualche messaggio scambiato con profili social di ragazze e ragazzi gentili e avvenenti, apprezzamenti e like per le foto pubblicate.
Si passa poi alle video chat e le richieste si fanno man mano più spinte. Dopo aver ottenuto foto e video intimi cominciano le richieste – non troppo alte – di denaro, accompagnati dalla minaccia che in caso di mancato pagamento, il materiale sessuale verrà diffuso tra tutti i contatti, gli amici e i parenti.
Dopo aver ottenuto foto e video intimi cominciano le richieste – non troppo alte – di denaro, accompagnati dalla minaccia che in caso di mancato pagamento, il materiale sessuale verrà diffuso tra tutti i contatti, gli amici e i parenti.
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