“Tutti gli elementi ad oggi in possesso del Comune di San Felice Circeo, dopo gli approfondimenti svolti in questi mesi, indicano che la strada delle Batterie è una strada privata a uso pubblico. L’Ente, al fine di tutelare gli interessi della collettività, è quindi pronto a procedere con un esproprio della stessa”.
Questo il sunto di quanto emerso nel corso di una conferenza stampa svoltasi ieri sabato 7 ottobre, nell’aula consiliare, dove il sindaco di San Felice Circeo, Monia Di Cosimo, ha relazionato sulla vicenda di via delle Batterie, che da mesi tiene banco. Dopo che l’associazione “il Fortino” ha lanciato una petizione pubblica contro la privatizzazione della strada delle batterie e raccolto oltre ventimila firme. Petizione partita dopo che i proprietari delle ville di quella zona avevano installato nel mese di luglio un nuovo cancello con l’intenzione di impedire ai cittadini di raggiungere la costa e il mare su quel lato del promontorio.
Secondo il sindaco: “esaminata copiosa documentazione. È emerso che vi era una precedente strada comunale delle Batterie, che aveva un tracciato diverso da quello attuale. Concludendo, nella relazione si legge quindi che l’originale tracciato stradale di via delle Batterie, terminante in prossimità del sito storico denominato Fortino, era «inequivocabilmente una strada comunale di proprietà pubblica». Invece, il nuovo tracciato realizzato insisteva su particelle di proprietà privata, pur mantenendo l’uso pubblico «in quanto unica strada di accesso e collegamento alla zona delle Batterie e della Vasca Moresca e al Fortino Napoleonico delle Batterie”.
«Ad oggi, in base ai documenti in nostro possesso – ha concluso il primo cittadino – pare appurato che si tratti di una strada privata a uso pubblico. In ogni caso, la nostra amministrazione ha già dato mandato agli uffici di porre in essere i documenti necessari per addivenire all’esproprio di via delle Batterie”.
Ma sulla vicenda pesano anche le denunce presentate dalle associazioni “i tesori del Circeo” e “Associazione Caponnetto” contro il Consorzio “Vasca moresca” che ha installato il cancello e le interrogazioni regionali e parlamentari presentate sull’argomento.