Si è svolto ieri mattina presso la sala consiliare del Comune di Nettuno un incontro pubblico dal titolo “La memoria imprescindibile”, sul tema delle stragi nazifasciste che sono avvenute in Italia tra il 1943 e il 1945. L’evento è stato organizzato dalla sezione ANPI “Mario Abruzzese e Vittorio Mallozzi” di Anzio-Nettuno e dall’Associazione culturale “La Tamerice”.
Si è approfondito il tema delle stragi evidenziando come in questi episodi sia stata coinvolta la popolazione civile inerme, all’interno di una strategia di guerra messa in atto dai nazi-fascisti, che avevano l’obiettivo di seminare terrore all’interno delle comunità (che in alcuni casi sono state praticamente annientate, è il caso di Sant’Anna di Stazzema) con episodi che andavano a colpire anche bambini e donne incinte.
Tra i 6000 episodi che fino ad oggi sono stati documentati, è stato approfondito soprattutto quello che ha visto tristemente protagonisti Antonio Picchioni e Giovanni Usicco, fucilati il 10 ottobre 1943 dalle truppe tedesche che occupavano il territorio di Nettuno. A raccontare la storia di Antonio Picchioni è stata la nipote Stefania, con un intervento che ha coinvolto emotivamente tutta la sala.
Oltre al suo intervento, c’è stato quello di Leda Cochi, presidente della sezione ANPI di Anzio e Nettuno, e Valerio Strinati, storico dell’ANPI nazionale. Quest’ultimo, dopo aver analizzato le motivazioni e le diverse tipologie di stragi commesse dai nazi-fascisti, ha concluso riportando il famoso passo di Italo Calvino nel quale viene sottolineato come anche il più idealista e il più onesto tra quanti hanno aderito alla Repubblica di Salò si è battuto per una causa sbagliata, la dittatura; mentre anche il più ignaro, il più spregiudicato dei partigiani si è battuto per una causa giusta, la democrazia.
Al convegno hanno partecipato due classi del liceo scientifico “Innocenzo XII” di Anzio (la 5B e la 5D) e una del liceo classico “Chris Cappell”, sempre di Anzio (la 4A). Anche il Commissario straordinario del Comune di Nettuno, il Dott. Antonio Reppucci, ci ha tenuto a portare il suo saluto con breve intervento iniziale.