Dubito ergo sum, i botti di capodanno oltre i divieti

L’ordinanza emanata il 29 dicembre 2023 dal Comune di Anzio contemplava dalle ore 16,00 fino alle ore 24.00 del 31 dicembre 2023 e per le 24 ore del 01 gennaio 2024, il divieto assoluto di usare materiale esplodente, fuochi artificiali, petardi, botti, razzi e simili artifici pirotecnici, ancorché di libera vendita ed in genere artifici contenenti miscele detonanti ed esplodenti, ascrivibili alle categorie F2 e F3, di cui     all’articolo 3 del D. Lgs. 29 luglio 2015, n. 123 e comunque dei cosiddetti “fuochi di libera vendita” o “declassificati” che abbiano effetto, semplice o in combinazione con altri, di scoppio, crepitante e fischiante (tipo rauti o petardi, petardi flash, petardo saltellante, sbruffo, mini razzetto, razzo, candela romana, tubi di lancio, loro batterie e combinazioni, ecc.) che abbiano massa attiva (NEC) superiore a mg. 150, esclusi i prodotti del tipo petardini da ballo della categoria Fl, fontane, bengala, bottigliette a strappo lancia coriandoli, fontane per torte, bacchette scintillanti e simili, trottole, girandole e pallone luminose”.

Ma nonostante questo, una parte della cittadinanza ha ritenuto la proibizione un mero esercizio di retorica grammaticale, infischiandosene completamente. Ed è proprio a questi che mi permetto di porre un quesito. Mentre armeggiavano con micce ed esplosivi piu’ o meno leciti , hanno pensato che magari in quello stesso istante nei Paesi arabi, in Ucraina e in luoghi dove ancora si pensa di risolvere i problemi annientando il prossimo con le bombe, riecheggiavano fragori similari, moltiplicati per 10,100 o 1000.volte tanto?

Eduardo S.aturno